L’ingranaggio essenziale del Catanzaro. Luca Verna continua a confermarsi. In Serie B come in C, il centrocampista è il perno della squadra: dà equilibrio e aggiunge gol, recupera palloni e supporta anche la manovra. In oltre centotrenta partite in giallorosso, il trentenne abruzzese è sempre stato fondamentale. L’ha voluto Antonio Calabro, l’ha reso ancora più prezioso Vincenzo Vivarini, trasformandolo da semplice mediano a elemento a tutto campo: gli inglesi li chiamano «box to box» perché viaggiano senza problemi da un lato all’altro del campo, da un’area a quella opposta. La sua caratteristica principale resta la rottura del gioco avversario, ma in queste stagioni Verna è diventato molto di più. Lo dimostra il dato pubblicato ieri dalla Lega Serie B: in cima alla lista dei cinque passatori più precisi del torneo c’è proprio il centrocampista del Catanzaro, che in 552 minuti giocati ha il 93% di passaggi riusciti. Magari Luca non è l’uomo degli assist o delle imbucate, delle giocate geniali che creano dal nulla un’occasione da gol, ma non si limita ad assistere il compagno più vicino, non serve solo palloni scontati, in orizzontale, è piuttosto uno sbocco valido per la manovra. Lui cerca la palla, gli altri sanno che possono affidargliela. L’anno scorso, in una squadra improntata al dominio del campo e del gioco, sempre proiettata in avanti, calpestava con più continuità la trequarti avversaria. In questa stagione, considerando la necessità di non scoprirsi troppo alle ripartenze altrui, si muove generalmente un po’ più basso, insieme a Ghion è uno dei due vertici nella costruzione arretrata delle Aquile, però non disdegna puntate in avanti: contro il Sudtirol, per esempio, ha completato cinque passaggi su cinque in zone alte del campo e due su due verso l’area di rigore (in questo caso i dati sono di Wyscout). Con Verna in mediana, Vivarini sa di avere una specie di cassaforte, che diventa blindatissima le tante volte in cui in quel settore c’è pure Ghion, secondo nella classifica dei passaggi riusciti della B con il 92% (e 701’ di gioco). Da un play come il ragazzo del Sassuolo la precisione te l’aspetti, dalla sua spalla un po’ meno. Per questo Verna continua a essere una bella sorpresa. Forse è un caso o forse no, ma nell’unica partita in cui non ha proprio giocato il Catanzaro ha subito cinque gol. Il tecnico l’aveva schierato titolare nelle prime due di campionato, poi ha lanciato Pontisso al suo posto contro lo Spezia, il Lecco e appunto il Parma, quindi l’ha rilanciato dall’inizio a Bari – insieme a Pompetti – avviando il percorso che ha riportato i giallorossi in quote altissime di classifica. Al supporto in fase di possesso Verna unisce un altro aspetto ugualmente importante: le incursioni, le invasioni degli ultimi sedici metri. Gol ne ha sempre fatti, il suo bottino stagionale ne riporta in media due per ogni campionato (lo faceva anche con Calabro). Stavolta, però, sembra potersi superare visto che ha già eguagliato il suo record personale segnando il parziale 3-2 in casa del Lecco e il momentaneo 2-1 a Bari. Reti pesanti quanto i punti aggiunti alla graduatoria. Come ci è riuscito? Grazie a movimenti e tempistica che sono codificati nel suo Dna. Insomma, Verna è sempre nel vivo del gioco e non è più soltanto l’operaio della mediana: vale molto di più. Notiziario. Ieri la squadra ha sostenuto una doppia sessione di allenamento a Giovino. Come nei giorni scorsi, Krajnc si è limitato a sottoporsi a terapie e a un tipo di lavoro differenziato in palestra: il mal di schiena continua a rappresentare un problema per lo sloveno, che a questo punto è in dubbio per la Feralpisalò. Oggi rientra in gruppo anche Ambrosino, che torna da Bolzano dopo la convocazione con l’Under 21 in mattinata: l’attaccante non ha giocato contro la Norvegia, ma la chiamata azzurra gli ha fatto saltare il piano di recupero del club.