Medicina a Crotone, fumata grigia: non vince la linea dell'intransigenza, ma la questione resta congelata

La bocciatura formale del progetto auspicata da Cosenza non c’è e nemmeno la fumata bianca immaginata dalle parti di Catanzaro. Morale della favola: l’attivazione dei corsi di laurea in Medicina e Infermierstica a Crotone, frutto della collaborazione tra la Magna Graecia e la privata “Link University”, è al momento “congelata”. Se la spaccatura è stata evitata all’interno del Coruc - la Conferenza dei rettori calabresi che ieri si è riunita alla Cittadella alla presenza del governatore Roberto Occhiuto - molto è merito del lavoro diplomatico e di tessitura messo in atto da Giuseppe Zimbalatti, numero uno della Mediterranea di Reggio Calabria.
La conferma arriva dal documento formale diffuso al termine di un confronto andato avanti per più di due ore e che ha fatto segnare anche qualche momento di tensione. Nella nota ufficiale, infatti, si sottolinea come il Comitato dei rettori calabresi abbia «condiviso l’obiettivo di dotare anche la città di Crotone di importanti corsi di laurea in materie sanitarie - senza trascurare l’Università di Reggio Calabria e il suo territorio -, per seminare nuove competenze e professionalità in un momento storico nel quale viene avvertita, tanto in Calabria quanto nel resto del Paese, una preoccupante carenza di personale medico e specializzato proprio nelle professioni sanitarie».
Da qui la scelta «di dare mandato al rettore dell’Università ”Magna Graecia”, Giovanbattista De Sarro, di effettuare ulteriori approfondimenti, anche in relazione al fatto che si ritiene opportuno avere come capofila, in sede amministrativa, un’Università pubblica. Il Coruc valuterà la proposta, nel complesso dell’offerta formativa regionale, in una prossima seduta.