Sullo sfondo dell’omicidio di Giuseppe Bruno e della moglie Caterina Raimoindi, avvenuta il 18 febbraio 2013, di cui è oggi accusato Francesco Gualtieri, 42 anni, di Borgia, esponente di spicco della cosca Catarisano, si stagliano gli interessi della criminalità organizzata locale sul parco eolico di Girifalco. Nel summit di ’ndrangheta dell’ottobre 2012, nel quale sarebbe stata decisa l’eliminazione fisica di Bruno, reggente della cosca di Vallefiorita, i convenuti parlavano del parco eolico di Girifalco. Il boss Nicolino Grande Aracri aveva dato a Salvatore Abbruzzo e a Francesco Gualtieri precise direttive sulle modalità operative da adottare per ricavare dei profitti utili all’intera organizzazione. A quell’epoca il parco eolico, che era stato oggetto di un sequestro preventivo, stava tornando gradatamente nella disponibilità della società proprietaria, grazie alla rimozione dei sigilli avvenuta in più tempi dall’11 giugno 2012 al 21 dicembre 2013. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro