Il viaggio della vita. Quello che la vita può salvartela, o può fartela perdere. Di sicuro quello che la vita te la cambia. Marie Therese Mbango aveva poco più di 16 anni quando è partita dal Camerun; via dalla povertà del suo paese per inseguire il sogno di una vita migliore. «Sono venuta in Italia per realizzarmi nella vita, e per realizzare il sogno di quand’ero bambina, giocare a calcio». Oggi di anni ne ha 20, per arrivare in Italia ne ha impiegati più di tre.
Ma il sogno di indossare una divisa e calcare i campi di calcio l’ha realizzato, perché Marie Therese è un’attaccante della squadra femminile del Crotone calcio. Qui tutti la chiamano Rose; l’hanno accolta come una di famiglia, e fanno di tutto per regalarle serenità e sorrisi. Al momento soggiorna nel Cara di S. Anna, alle porte di Crotone, e nelle sere in cui c’è allenamento i genitori delle compagne fanno a turno per andare a prenderla all’uscita dal campo che ospita i migranti e poi riaccompagnarla. Spesso con staff e compagne si ferma pure per la pizza di squadra.
La sua storia è drammaticamente simile a quella di tanti altri migranti. La racconta in francese, senza scendere in troppi dettagli, che forse è ancora troppo presto. Dal Camerun è partita da sola, quando aveva poco più di 16 anni. Per attraversare la Nigeria ha impiegato un mese, come per attraversare il Mali. Di qui ha raggiunto l’Algeria, dov’è rimasta un anno a lavorare per cercare di mettere da parte i soldi che le hanno consentito di arrivare in Tunisia. Qui di anni ne ha trascorsi due, il tempo necessario per racimolare la cifra che le è servita per salire sulla bagnarola che nello scorso mese di aprile l’ha portata a Lampedusa. «A bordo eravamo in 34 - racconta -. C’erano altre due donne ed un neonato, e 29 uomini. Il viaggio dal Camerun è stato difficilissimo, ma per fortuna sono riuscita ad arrivare in Italia». Viva.
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