Gli arresti scattati a giugno 2009 che recisero i "tentacoli" che la cosca Arena di Isola Capo Rizzuto aveva allungato sul villaggio "Il Tucano" di Le Castella non sarebbero serviti a placare gli appetiti dei clan sulla struttura turistico-ricettiva. Perché il presunto gruppo criminale degli Scerbo-Lentini, ritenuto contiguo al clan Arena, avrebbe continuato a vessare lo stabilimento anche negli anni successivi all'operazione antimafia riuscendo a mettere le mani sui servizi di guardiania e di manutenzione svolti nel "Tucano". È l'ipotesi accusatoria contenuta nella richiesta di rinvio a giudizio che il pm della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, Pasquale Mandolfino, ha avanzato nei confronti delle quattro persone coinvolte nell'inchiesta con la quale i carabinieri di Crotone avrebbero fatto luce su un giro di presunte estorsioni, che sarebbero state praticate tra il 2009 e 2020, ai danni dei condomini dello villaggio turistico-residenziale di Le Castella. L'udienza preliminare è in programma per il prossimo 12 febbraio davanti al gup di Catanzaro. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro