La tragedia dell’incidente ferroviario di Thurio ha riportato in auge uno dei nodi irrisolti della nostra regione, ossia le criticità della ferrovia ionica. Un tratto che risulta alquanto problematico, soprattutto per l’assenza di elettrificazione che non consente la riattivazione di collegamenti ferroviari a lunga percorrenza verso il centro-nord. Come conferma il presidente di “Ferrovie in Calabria” Roberto Galati, una delle possibili soluzioni potrebbe essere l’attivazione della trazione elettrica sulla tratta Sibari-Crotone-Catanzaro Lido-Lamezia Terme Centrale, lungo la quale ci sono già da alcuni anni dei lavori in corso che dovrebbero terminare entro dicembre 2026.
Secondo Galati, inoltre, senza prosecuzione della trazione elettrica fino a Melito di Porto Salvo, la tratta a sud di Catanzaro continuerebbe a soffrire delle medesime criticità, a meno che non si utilizzino nuove locomotive ibride diesel, elettriche, batteria adeguate alla trazione degli Intercity. Altra questione aperta è il passaggio a livello nel quartiere Lido che paralizza l’intera arteria per via della frequente chiusura dello stesso anche durante le manovre nel vicino deposito locomotive. Dunque, occorre il suo smantellamento in tempi celeri ma il presidente di “Ferrovie in Calabria” precisa altresì che recentemente non ci sono state interlocuzioni né col Comune né con Rfi per discutere riguardo alla problematica. «Siamo ovviamente a conoscenza del progetto di sostituzione del passaggio a livello con un sottopasso stradale e creazione di un’ulteriore viabilità alternativa dal rione Fortuna, risalente al lontano 2017, quando venivano stanziati ben 500 milioni di euro destinati all’eliminazione di tutti i passaggi a livello esistenti sulla ferrovia ionica e relativa alla velocizzazione della stessa, con istituzioni del rango C di velocità. Ma dello specifico caso di Catanzaro Lido, ad oggi, non abbiamo alcuna notizia purtroppo», spiega Galati.
Un’eliminazione che risulta fondamentale per ragioni legate alla sicurezza sia stradale sia ferroviaria. «Esistono anche soluzioni tecnologicamente avanzate come il “Pai- PL” che rilevano indebite occupazioni della sede ferroviaria durante la chiusura del passaggio a livello. Sicuramente, però, non sarebbe risolto il problema della migliore fluidificazione del traffico stradale e velocizzazione di quello ferroviario», aggiunge Galati. Qualora fosse smantellato, si dovrebbe provvedere con progetti “ad hoc” al fine di migliorare il traffico cittadino.
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