La figura di Costantino Mangeruca e i Farao Marincola, una storia che parte dalla Calabria e arriva a Milano
Costantino Mangeruca, dalla cui famiglia prende il nome l'ecomostro confiscato alla 'ndrangheta ed abbattuto oggi a Torre Melissa, è ritenuto dagli inquirenti come uno dei prestanome della cosca di 'ndrangheta dei Farao Marincola. I Mangeruca - come emerse da indagini e atti giudiziari - furono attivi a Milano. E fu il magistrato Pierpaolo Bruni all’epoca referente della Dda per la zona di Crotone - oggi procuratore capo alla Procura di Santa Maria Capua Vetere - che si occupò di alcune di queste inchieste che si conclusero con il sequestro e la confisca di beni tra la Calabria e la Lombardia. Quelle inchieste portarono diversi boss al 41 bis e all’aggressione dei patrimoni mafiosi. Tra le confische più significative, nel Crotonese, ci fu anche il sequestro di un campo di finocchi a Nicola Arena e di un pub e di una Ferrari a Luca Megna. Proprio queste confische «infastidirono» le 'ndrine che progettarono diversi attentati di morte ai danni del procuratore Bruni, uno dei quali sventato alle porte di Crotone, e alcuni ai danni anche dei suoi familiari. Per tale motivo, il procuratore vive sotto scorta da 25 anni.