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Prima la lite in un bar poi la caccia all'uomo e gli spari: ferito un 27enne nel Vibonese

Prima la lite, poi la caccia all’uomo, infine gli spari. È stata una notte di Natale movimentata a Sorianello, piccolo centro delle Preserre vibonesi. A rimanere ferito al polpaccio è un giovane di 27 anni, presumibilmente argentino, che è stato medicato al pronto soccorso dell’ospedale di Vibo. La gambizzazione ha avuto un prologo poco prima, intorno alla mezzanotte: la vittima si trovava all’interno di un bar del paese quando è nata una discussione, sembrerebbe per futili motivi, con una persona del del posto.

Gli animi si sono surriscaldati e ne è nato un acceso diverbio, sfociato probabilmente in una aggressione fisica. Lo straniero a quel punto ha abbandonato il locale e la situazione sembrava essere tornata alla normalità. Ma non era così. Da parte dell’autore del ferimento, in base a quanto è stato possibile apprendere da fonti investigative, sarebbe scattata una vera e propria caccia all’uomo cui hanno preso parte anche altri conoscenti del primo che è terminata allorquando il 27enne è stato individuato presso la propria abitazione. Non è chiaro ancora se sia stato attirato fuori con una scusa oppure il gruppetto abbia fatto irruzione nel locale. È stato esploso almeno un colpo di pistola che ha raggiunto il giovane ad un polpaccio, forse mentre fuggiva avendo intuito il pericolo. A quel punto, il presunto responsabile e i compagni si sono rapidamente dileguati. Il rumore dello sparo e le urla della vittima hanno fatto scattare l’allarme. E mentre il giovane è stato trasportato all’ospedale di Vibo, i carabinieri della Stazione, coadiuvati dai colleghi di Serra San Bruno, hanno avviato le indagini ricostruendo l’accaduto. Secondo quanto trapela, l’autore del gesto potrebbe essere individuato a stretto giro. E così, mentre la quasi totalità delle persone festeggiava il Natale in allegria e in famiglia, a Sorianello si è consumato un nuovo grave episodio nato, come spesso avviene, per banali discussioni. Ed è ancor più preoccupante, nonostante i continui controlli delle forze dell’ordine, la facilità con la quale si reperiscano e utilizzino armi.

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