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Lamezia non dimentica, sono trascorsi 32 anni dall'omicidio dei coniugi Aversa per mano della 'ndrangheta

Sono trascorsi 32 anni dal duplice omicidio di Lamezia Terme. Una terribile circostanza in cui persero la vita il sovrintendente di Polizia Salvatore Aversa e la moglie Lucia Precenzano, docente. I coniugi, infatti, sono stati uccisi dalla 'ndrangheta il 4 gennaio 1992 in pieno centro cittadino.

La triste storia

La notizia di una sparatoria in via Campioni, nel tardo pomeriggio, raggiunse la caserma dei carabinieri di Lamezia. Giunti sul posto, i militari dell'Arma trovarono una Peugeot 205, di colore blu, con la portiera anteriore destra aperta, la chiave inserita e il quadro acceso. Ma soprattutto, all'interno dell'abitacolo c'era il corpo senza vita del sovrintendente Aversa; poco più in là, sull’asfalto, la moglie agonizzante. Sarebbe spirata poco dopo, durante il trasporto in ospedale. La coppia si trovava lì, dopo una visita a una coppia di amici.

La commemorazione

Si è svolta oggi, 4 gennaio 2024, in Lamezia Terme, alla presenza dei figli Walter, Paolo e Giulia, la commemorazione del Sovrintendente Capo della Polizia di Stato Salvatore Aversa e della moglie Lucia Precenzano, barbaramente uccisi in un agguato mafioso il 4 gennaio 1992.
La solenne celebrazione Eucaristica in suffragio dei coniugi Aversa è stata celebrata nella Cattedrale di Lamezia Terme, da Monsignor Serafino Parisi, Vescovo della Diocesi di Lamezia Terme e dal Cappellano della Polizia di Stato Don Alessandro Nicastro.
Nell’omelia, ricca di profonde riflessioni, il Vescovo ha invocato una meditazione sul martirio dei coniugi Aversa, affermando che per una compiuta giustizia occorre sconfiggere una certa mentalità alimentata dal servilismo. Il loro sacrificio è una dimostrazione concreta di come sia possibile un altro modo di vivere, quello a difesa della legalità. Il loro sangue costituisce il seme per la formazione di uomini migliori, costruttori di una vera società civile.
Il Questore di Catanzaro, portando il saluto del Capo della Polizia, ha sottolineato che “i coniugi Aversa continuano a vivere nei nostri cuori e nel nostro impegno quotidiano. Il nostro è un mondo che pratica la giustizia e che vuole far vincere il bene sul male. L’esempio che hanno dato in vita Aversa e la sua amabile moglie dimostrano, insieme alla compostezza dei figli, che c’è un agire continuo per l’affermazione della legalità e della giustizia. Innanzi al grave lutto, noi non ci siamo arresi, né ci siamo chiusi nella rassegnazione; piuttosto, abbiamo posto in essere diverse azioni positive per sconfiggere la mentalità criminale ed abbiamo aperto le nostre porte alle donne, ai bambini, alle persone vulnerabili, alle vittime di reati e a quanti hanno bisogno di sicurezza”.
La cerimonia – che si è tenuta alla presenza del Sottosegretario di Stato all’Interno, On. Wanda Ferro, del Prefetto di Catanzaro, Enrico Ricci, di esponenti delle Istituzioni civili, militari e delle locali Autorità Giudiziarie, di rappresentanti dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato e delle Organizzazioni Sindacali del personale – si è conclusa con la deposizione di un cuscino di fiori alla lapide commemorativa dei coniugi Aversa posta, in ricordo del tragico evento, nel portico del palazzo, in Corso Numistrano, che ospitava la sede del Commissariato di P.S. all’epoca del duplice omicidio.

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