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Lavoro nel Vibonese, 10mila posti persi in 10 anni. Disoccupazione giovanile al 30%

La drammatica fotografia scattata dal Centro per l’impiego. Attivato il pronto intervento sociale h24 per gli indigenti

L’emergenza sociale chiama e l’Ambito territoriale di Vibo Valentia risponde. Minori, persone in difficoltà, vittime di violenza, d’ora in poi, potranno rivolgersi al pronto intervento sociale istituito per dare soccorso a chi vive in condizioni di estrema indigenza, tale da pregiudicare l’integrità psicofisica dei soggetti interessati. I destinatari del progetto sono, dunque, cittadini che una dimora fissa non ce l’hanno o persone che stanno per uscire da strutture di protezione, cura o detenzione e non hanno un luogo in cui poter vivere. La legge dispone che ogni territorio debba dotarsi di un pronto intervento sociale, operativo h24.

Per l’Ambito territoriale di Vibo è stata messa a disposizione la somma di euro 43.980,00, mentre il riparto del fondo povertà estrema, operato dal Ministero delle politiche sociali e destinato al Comune capofila (Vibo) è di 30mila euro, da impiegare per la realizzazione del programma di sostegno sociale a valere sull’annualità 2019. Il primo passo è stato quello di reperire le figure specializzate, ossia due psicologi, due assistenti sociali, un mediatore per il periodo gennaio-giugno 2024, attingendo dalla short list già in essere. Ma a prescindere dai soggetti che rientrano nella misura appena avviata, su tutto il territorio provinciale c’è una miriade di famiglie che non riesce a sbarcare il lunario. A denunciare questa triste realtà sono stati più volte sia la Caritas che il Banco alimentare. Sempre più gente, infatti, bussa alle porte delle associazioni locali per chiedere aiuto. Addirittura si ricorre ai sodalizi, alle parrocchie e alle fondazioni umanitarie finanche per le cure mediche. Ci sono, infatti, molti anziani e persone sole che, per il misero reddito posseduto, non riescono a comprare i farmaci, né ad effettuare le visite specialistiche e gli esami diagnostici.
Mentre è in esponenziale aumento la disoccupazione giovanile. In base ai dati del Centro provinciale per l’impiego circa il 30 per cento dei giovani risulta iscritto nelle liste del collocamento.

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