Sono già iniziati da un paio di settimane – e dovrebbero protrarsi per non più di un anno – i lavori di messa in sicurezza, di bonifica e di risanamento ambientale dell’ex discarica sita in località Bagni, al limitare del torrente e della Provinciale 99 che è stata oggetto di lunghe discussioni, negli anni, riguardo a un suo mai ben chiarito rischio anche igienico-sanitario. I lavori sono a cura delle ditte aggiudicatarie Rti Cericola e Eco Piana per circa 8 milioni di euro, a fronte di un finanziamento complessivo ottenuto di poco più di 9 milioni e mezzo (Fondo per lo Sviluppo e la Coesione). Per l’occasione, il sindaco Paolo Mascaro, vari componenti dell’amministrazione e Consiglio Comunale hanno presentato l’avvio dei lavori in un incontro per la stampa, alla presenza del Rup Antonio Califano e dei progettisti. «L’intervento di bonifica e di risanamento ambientale riguarda un’area molto estesa di 110.000 metri quadrati» ha detto Califano «verrà fatta una sistemazione idraulica del torrente grazie al progetto esecutivo di un gruppo di progettazione, è prevista anche una verifica di eventuali ordigni bellici». Più nel dettaglio è poi sceso l’ingegnere Cerchiaro della Hypro, annunciando che l’area «è stata totalmente mappata, si tratta della vecchia cassa di espansione del fiume che serviva per le piene eccezionali, una scelta, quella di scaricare i rifiuti qui, sicuramente poco felice». Riguardo ai rifiuti – principalmente rifiuti solidi urbani raccolti anche fino a trent’anni fa – interrati da generazioni, quindi, «li incapsuliamo e li ricopriamo: abbiamo sistematicamente controllato l’area con un sistema di monitoraggio ambientale, terminato l’intervento l’area si presterà a una riqualifica ambientale, anzi, eliminato il rischio ambientale e sanitario potrà essere utilizzata, vista la conformazione del territorio lametino, per attività magari di ciclismo, o per un’area podistica». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro