
"Il PRC di Vibo Valentia prende atto con profonda preoccupazione dell'episodio avvenuto presso il liceo artistico della città la settimana scorsa, quando un quindicenne si è introdotto nel plesso scolastico ed ha urlato minacce di morte all’indirizzo uno studente, già vittima il giorno precedente di violenza fisica da parte dello stesso ragazzo, su un autobus di linea; episodio, questo prontamente denunciato dalla madre alle autorità, denuncia che, però, evidentemente non ha sortito la giusta reazione da parte di chi è preposto alla tutela e all’incolumità dei cittadini, a partire dalle fasce più vulnerabili, quali appunto i giovani". E' quanto si legge in una nota diramata da Marcella Murabito, segretaria Federazione di Vibo Valentia Partito della Rifondazione Comunista–Sinistra Europea.
"L'episodio, grave e allarmante, pone in luce una serie di problematiche che affliggono la nostra città e il nostro territorio. In primo luogo, è evidente il degrado sociale di cui le prime vittime sono appunto i giovani, spesso costretti a vivere in condizioni di disagio e difficoltà, a cui reagiscono sviluppando, il più delle volte, comportamenti violenti e aggressivi.
In secondo luogo, l'episodio evidenzia la mancanza di sicurezza nella nostra città e nelle nostre scuole: nonostante i tanti decreti varati dal governo, che mirano più a reprimere il dissenso che a proteggere cittadini e luoghi, è assurdo che un estraneo possa entrare in una scuola con tanta facilità; se per questa volta ci si è limitati alle minacce verbali, la prossima volta si potrebbero anche introdurre tranquillamente armi.
In terzo luogo, l'episodio pone l'accento sul problema della dispersione scolastica, che è allarmante a Vibo e in provincia. Di fatto la mancanza di politiche di sostegno alle famiglie e la difficoltà di ricorrere ai servizi sociali contribuiscono a creare un clima di disorientamento, disagio e fragilità emotiva, che porta molti giovani a lasciare la scuola.
Il PRC - conclude la Murabito - chiede alle istituzioni competenti di intervenire con urgenza per affrontare questi problemi. È evidentemente indispensabile investire nella scuola, nella prevenzione della violenza e nella tutela della salute psichica ed emotiva dei giovani, se si ha davvero l’obiettivo di costruire una società più sicura, più giusta e più rispettosa dei diritti di tutti".
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