Un vero pasticcio che coinvolge le strutture socio-sanitarie dell’Ambito di Soverato per le quali è impossibile rivendicare i pagamenti per i servizio erogati. Il motivo è presto detto: le loro domande di accreditamento presentate entro il 31 dicembre del 2023 non hanno mai ricevuto riscontri rimanendo impantanati in una situazione che non permette di avere nessuna convenzione firmata e di conseguenza di non poter richiedere i pagamenti per le prestazioni ricevute dagli utenti inviati dai settori delle politiche sociali dei vari comuni.
Ad accendere i riflettori sulla questione era stato per primo Rosario Bressi, portavoce del terzo settore Catanzaro Soverato che aveva sottolineato come, ad un mese dall’entrata in vigore del nuovo regolamento regionale per le strutture socio-assistenziali calabresi, quelle attività che erano titolari di una vecchia autorizzazione e accreditamento che erano state costrette ad adeguarsi ai nuovi dettami della Regione, non avevano mai ricevuto risposta.
«In moltissimi casi le strutture socio-assistenziali – aveva commentato Bressi – si sono adeguate ai nuovi criteri e hanno, nei tempi stabiliti dalla Regione, presentato la documentazione agli Ambiti territoriali sociali, titolari delle procedure autorizzative e di accreditamento. È il caso, ad esempio – prosegue – delle strutture ricadenti nell’Ambito sociale di Soverato che hanno presentato entro il 31 dicembre 2023 la richiesta di accreditamento. Ad oggi, tuttavia, queste strutture ancora non hanno ricevuto nessun riscontro da parte degli Uffici dell’Ambito e si trovano in evidenti difficoltà poiché, non avendo nessun tipo di convenzione firmata (accreditamento) e pur ospitando persone inviate dai settori delle politiche sociali dei vari comuni, non possono rivendicare il diritto al pagamento delle rette per i servizi erogati.
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