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Delitto Castiglione a Strongoli, giudizio immediato per 4 persone accusato di averlo ucciso e fatto sparire

La svolta nelle indagini sull’omicidio avvenuto nel 2000 è arrivata lo scorso agosto grazie alla dichiarazioni di un collaboratore

Finiscono a processo le quattro persone accusate di aver assassinato e fatto sparire il 34enne Giuseppe Castiglione, freddato il 28 gennaio 2000 nell’ambito di un regolamento di conti tre le cosche Giglio e Valente di Strongoli. I pm della Dda di Catanzaro, Paolo Sirleo e Domenico Guarascio, hanno chiesto e ottenuto dalla gip distrettuale Maria Cristina Flesca, il giudizio immediato nei loro confronti. Il dibattimento inizierà il 9 aprile davanti alla Corte d’Assise di Catanzaro. Adesso gli imputati hanno 15 giorni di tempo per scegliere se essere giudicati col rito abbreviato (che in caso di condanna prevede lo sconto di un terzo della pena) o di patteggiare.
L’operazione, che ha fatto luce sul delitto di lupara bianca fino ad oggi rimasto irrisolto, è scattata il 30 agosto 2023 con i tre arresti eseguiti dai carabinieri del Nucleo investigativo di Crotone. In manette sono finiti: il boss di Strongoli, Salvatore Giglio, di 58 anni, che avrebbe ordinato l’omicidio; il 53enne Giuseppe Mario Fazio, detto “Peppe a mafia”, ritenuto l’autore materiale dell’uccisione; e Luigi Lidonnici, 60enne, alias “Patente veloce”, che avrebbe fatto parte del commando di fuoco col collaboratore di giustizia, Francesco Tornicchio, di 44 anni, che però non è stato raggiunto da misura cautelare.
A dare una svolta alle indagini, iniziate a giugno 2021 e condotte fino a novembre 2022, sono state le dichiarazioni rese da tre pentiti: Francesco Tornicchio, Nicola Aracri e Giuseppe Vrenna. Ma è stato Tornicchio, autoaccusatosi del delitto, a fare maggiore chiarezza sulla «scomparsa» di Castiglione. La cui uccisione - per il collaboratore - venne decretata da Salvatore Giglio all’indomani della sua scarcerazione per vendicare la morte del fratello Otello scaturita dai dissidi sorti per il business delle estorsioni a Strongoli. Il 28 gennaio del 2000 la vittima cadde in un’imboscata. Il 34enne venne invitato nell’abitazione di Giuseppe Mario Fazio dove avrebbe dovuto acquistare una dose d’eroina.

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