'Ndrangheta nel Catanzarese, i retroscena di "Scolacium": una cappa di terrore sulla comunità
L’operazione Scolacium, condotta all’alba di due giorni fa dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Catanzaro, con l’arresto di 22 persone, ha fatto luce sui nuovi assetti criminali nei territori di Borgia e Vallefiorita, storicamente dominati rispettivamente dalle cosche Catarisano e Bruno. Il vuoto di potere lasciato dall’operazione Johnny, risalente al 2017, è stato colmato dalle nuove leve del clan che hanno ripreso il controllo sul territorio. Un controllo capillare, totale, asfissiante. Il gip nell’ordinanza cautelare, che ha portato in carcere i vertici delle cosche, scrive che gli indagati «hanno posto in essere una serie indeterminata di delitti, in particolare contro il patrimonio, in materia di armi, stupefacenti, estorsioni, per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione, o comunque il controllo, di attività economiche, nel tentativo di infiltrarsi nei relativi ambiti commerciali e imprenditoriali, quali le forniture per la realizzazione di opere pubbliche o private, nonché per servizi di vario genere». Si inquadra in questo contesto di volontà di predominio sul territorio, il danneggiamento da incendio dell’escavatore della ditta Calcestruzzi Veltri che stava eseguendo dei lavori per conto del Comune di Borgia, avvenuto il 15 gennaio 2019. Per quell’incendio sono indagati Massimo Citraro, Pietro Abbruzzo, Bruno Abbruzzo e Antonio Paradiso, ritenuti gli esponenti del clan Catarisano, dopo l’azzeramento dei vertici operato con l’inchiesta Johnny. La sera del 15 gennaio 2019, in località Palazzo, in un’area adiacente al cantiere per la realizzazione degli interventi di rifacimento e ammodernamento della strada interpoderale Serbigora-San Pietro, una persona avvisa il titolare dell’impresa Veltri che il mezzo di sua proprietà è in fiamme. Immediatamente, l’imprenditore giunge sul posto, constata che la persona, che lo aveva avvisato, aveva spento l’incendio, con una pompa idrica, chiama vigili del fuoco e carabinieri che giungono sul posto e sporge denuncia alla locale Stazione. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro