A confermare il giudizio sulla Calabria come terra delle lunghe attese e dei tempi biblici necessari a realizzare un’opera pubblica, sotto lo sguardo distratto della politica nostrana, c’è anche la storia infinita della ricostruzione del ponte sul fiume Savuto, crollato definitivamente nel 2008 e ancora non ricostruito, a fronte di una marea di convegni, dibattiti, incontri pubblici, proclami e promesse. Sono passati ben 18 anni da quando l’ordinanza provinciale numero 4 del 2 marzo 2006 impose la chiusura della Sp 163/1, al chilometro 4+500 per “ponte pericolante” sul fiume Savuto. Crollato in più fasi tra il 2008 e il 2009, la sua totale mancanza d’allora ha impedito che la strada fosse interamente percorribile, rendendola pressoché dimenticata e provocando danni all’economia della zona, disagi dell’utenza che un tempo preferiva percorrere quel vecchio, datato, ma utile, nastro d’asfalto, in pratica l’ex tracciato della Statale 18 tra Marina di Nocera Terinese e Campora San Giovanni, ai piedi delle colline che si affacciano sul Tirreno. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro