E’ stato siglato nella ricorrenza dell’8 marzo tra la Presidenza del Consiglio regionale, l’Aterp (Azienda per l’Edilizia Residenziale Pubblica della Regione) e l’Osservatorio sulla violenza di genere, il «Protocollo d’intesa interistituzionale per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno della violenza di genere e la protezione ed emancipazione delle donne attraverso l’autonomia abitativa». All’iniziativa, oltre al presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, la commissaria straordinaria dell’Aterp Maria Carmela Iannini, il vicecoordinatore dell’Osservatorio Pasquale Ciurleo e la componente Lucia Lipari che ha contribuito alla stesura del documento. All’iniziativa ha partecipato anche il presidente della Commissione regionale contro la 'ndrangheta Pietro Molinaro. «Il protocollo mira ad offrire - ha spiegato Mancuso - soluzioni alloggiative alle donne vittime di violenza e ai loro figli, prevedendo, nei casi in cui se ne ravvisi l’urgenza, la loro collocazione e il recupero di una quotidianità lontana dagli abusi. Si vogliono sviluppare azioni condivise, per il sostegno delle donne vittime di violenza e dei loro figli, attraverso la concessione di unità abitative di residenza pubblica». Nello specifico, l’Aterp Calabria si adopererà per destinare un’aliquota di alloggi, in via provvisoria, alle donne vittime di violenza, favorendo la loro libertà e autonomia. I Comuni assumeranno i necessari provvedimenti di cui all’art. 31 della legge regionale n. 32/1996 e il Consiglio regionale individua le risorse. «Due anni fa - ha sottolineato il presidente Mancuso - abbiamo approvato in Consiglio la legge recante 'Misure per il superamento della discriminazione di genere e incentivi per l’occupazione femminilè. Questo 8 marzo sigliamo con l’Aterp un Protocollo che è uno strumento di aiuto reale alle donne vittime della prepotenza maschile. Su questi argomenti bisogna intervenire con atti e provvedimenti concreti». Ad avviso della commissaria Iannini, «il protocollo sarà attentamente monitorato da una 'cabina di regià affinchè produca gli effetti desiderati, perchè la sfida che con il presidente Mancuso abbiamo lanciato, intendiamo vincerla. Rappresenta un impegno concreto delle Istituzioni, per mettere in sicurezza le donne a rischio, assegnando loro residenze pubbliche distanti dal pericolo incombente di uomini violenti. Si aggiunge agli interventi sulla dimensione culturale e sociale dei femminicidi e andrà a potenziare la rete sociale di sostegno per le donne e i loro figli minori, con l’intento di fermare i 'numeri della vergognà, in possesso del Ministero dell’Interno, sulla violenza di genere che riflettono il retaggio arcaico che vuole la donna succube del maschio».