Una villa di 750mq, ubicata in località “Santa” e confiscata ad un esponente della ’ndrangheta, cambia destinazione d’uso e, da cuore pulsante dell’ “Università della ricerca, della memoria e dell’impegno”, gestita dall’associazione “San Benedetto Abate” di Cetraro, diventa sede della caserma dei Carabinieri. I locali dell’immobile sono stati già svuotati di ogni arredo e i militari stanno lavorando a pieno ritmo per preparare il trasferimento dall’attuale sede sita in via Vignola a quella di località “Santa”. In realtà, il generale Pietro Salsano, comandante della Legione Carabinieri Calabria e il colonnello Luca Toti, responsabile del Comando provinciale di Vibo, hanno anche effettuato un sopralluogo in un altro bene confiscato sito nel limitrofo comune di Nicotera per, poi, approdare sul suolo limbadese. La decisione è maturata nel volgere di poco tempo e le parti interessate hanno sottoscritto una convenzione che, mediatore il Comune, sembrerebbe soddisfare in pieno l’Arma e, probabilmente, un po' meno l’associazione cetrarese, che da qualche giorno vede nuovamente al suo timone don Ennio Stamile, da sempre colonna portante di “Libera”. Nella vicenda, la sua esperienza e il suo buon senso hanno giocato un ruolo fondamentale e, anche se non era facile ridisegnare improvvisamente il quadro dell’ “Uni.ri.mi” e metabolizzare un cambio importante della sua rete organizzativa, la trattativa è andata in porto. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria