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La morte di Eros Caimi a Lamezia, per l'Asp di Catanzaro "L'intervento degli operatori del 118 è stato adeguato"

«La morte di Eros Caimi, scomparso a seguito di un tragico e improvviso evento cardiaco maggiore, è un avvenimento drammatico che ci addolora profondamente. Siamo quotidianamente impegnati per salvare vite e garantire cure, e anche per questo vorrei far giungere alla famiglia il cordoglio mio personale e quello dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro per la scomparsa del loro caro». E’ quanto afferma, in una nota, il commissario straordinario dell’Asp catanzarese Antonio Battistini in relazione al decesso di un 62enne colpito da infarto a Lamezia Terme.

«Come Asp - aggiunge Battistini - abbiamo tempestivamente avviato le verifiche del caso, all’esito delle quali abbiamo riscontrato l’adeguatezza del comportamento di tutti gli operatori. Dalle schede di missione che sono state acquisite si evince nello specifico che la chiamata al 118 è pervenuta alle ore 16.56 di domenica 24 marzo e, in base a quanto appreso, si è provveduto all’invio alle 16.58, in codice rosso, di un’ambulanza da Lamezia, con a bordo infermiere ed autista. L'arrivo del mezzo di soccorso avviene alle 17.07, ma l’equipe rileva l’assenza di parametri vitali, per quello che appare un evento cardiaco maggiore, e inizia immediatamente le manovre di rianimazione cardiopolmonare. Le procedure sono completate con il posizionamento di un accesso venoso periferico. La prima equipe chiede l’intervento di un secondo mezzo di soccorso. La Centrale operativa contatta l’elisoccorso alla luce di un possibile trasporto su ospedale Hub. Una volta arrivata la seconda equipe, nonostante continuino le manovre di rianimazione, inclusa l’intubazione del paziente, viene decretato il decesso».

«In conclusione, possiamo stabilire - sottolinea il commissario straordinario dell’Asp - che il paziente è deceduto per un evento cardiaco maggiore, verosimilmente un infarto miocardico massivo in soggetto già portatore di fattori di rischio e che i tempi dell’intervento di soccorso sono stati assolutamente adeguati, ampiamente al di sotto dei limiti fissati. Così come, le manovre messe in atto sono state congrue alla circostanza, in soggetto già privo delle funzioni vitali. Devo far rilevare anche che la maggior parte degli equipaggi del 118 nelle regioni italiane sono composti da autista e infermiere. Ci sono diversi tipi di emergenza, ma il fattore premiale è la competenza di chi interviene, anche se si tratta esclusivamente di personale infermieristico».

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