Il Comune di Soverato va avanti e notifica i primi atti di occupazione di area demaniale in assenza di autorizzazione. La prima applicazione di una sanzione per l’articolo 45 bis del codice della navigazione a carico delle strutture oggetto di una verifica della Guardia costiera di Soverato nella vicenda connessa alla Bolkestein. L’unica finora che ha portato alla denuncia per occupazione di suolo demaniale connessa alle concessioni scadute, estese da una proroga tecnica che a questo punto non sembra essere ritenuta valida o quantomeno non per la società Dna titolare del “Beerbante”, detentore di una concessione derivata per la gestione del bar e pizzeria della struttura balneare il “Gabbiano”. «Nonostante - evidenzia nel documento il responsabile dell’ufficio demanio Massimo Procopio - l’autorizzazione n. 8 del 01.06.2022 avesse fissato la scadenza perentoria del titolo al 31.12.2023, la DNA 4.0 ha continuato ad occupare un’area demaniale marittima di 1.300 mq circa, in assenza di un idoneo titolo abilitativo». Di qui la pesante richiesta di 13.540 euro salvo conguaglio, a titolo di indennità risarcitoria riferita all’occupazione abusiva, da corrispondere entro e non oltre 30 giorni dalla data di notifica della richiesta. Nel documento poi si “ordina” contestualmente l’immediato sgombero del bene demaniale in questione, anche questo un precedente che si attende di comprendere se verrà applicato in casi analoghi. Insomma una questione sempre più spinosa quella della città di Soverato che si è di fatto eletta apripista di un dibattito ancora confuso, anche a livello nazionale, sulla direttiva Bolkestein. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro