Nasce da Gregorio Lo Muto l'idea di ridenominare l'attuale piazza “Duomo” di San Gregorio d'Ippona in piazza “Don Michele Luccisano”.
La proposta – protocollata e indirizzata al Consiglio comunale di concerto con la Giunta comunale guidata dal sindaco Pasquale Farfaglia – è frutto di un gesto simbolico per mantenere viva l'eredità morale e spirituale di Don Michele Luccisano attraverso il ricordo perenne del suo straordinario contributo alla comunità locale.
Nonostante la circolare n.10/1991 del ministero dell'Interno, ho preferito indirizzare la questione non solo alla Giunta Comunale – precisa Lo Muto – ma anche a tutti i membri del Consiglio comunale col fine di prenderne visione vista la delicatezza della questione in oggetto. Don Michele non era un uomo qualunque – ha commentato Gregorio Lo Muto – poiché ha dedicato la sua vita per gli altri.
Nato a Cittanova in provincia di Reggio Calabria il 5 gennaio 1941, venne ordinato sacerdote il 9 luglio del 1967.
Fu parroco di San Gregorio d’Ippona dal 1973 al 1982 e padre spirituale del seminario di Mileto dal 1968 al 1982 nonché vicario economo di Zammarò dal 1974 al 1975. Il suo amore verso il prossimo, verso Dio e la sua San Gregorio d’Ippona continua a vivere a distanza di oltre quarant’anni dalla tragica scomparsa avvenuta il 28 settembre del 1982 a soli 41 anni.
Dallo sguardo gentile e dall’animo disponibile verso tutti è ancora oggi amato dalla popolazione locale che, continua a conservarne il ricordo nel proprio cuore.
Al pari di Giuseppe Antonio Sorbilli (Scultore di fama nazionale) e di Pasquale De Maria (Eroe della prima guerra mondiale) – sottolinea Lo Muto – rappresenta uno dei simboli di riferimento della nostra popolazione per l’altissimo profilo spirituale ed i profondi meriti civili. Oltre al ruolo di parroco, fu come un padre, un amico ed un maestro di vita per tanti della generazione degli anni 60'. Un vero esempio nell’interpretazione del ruolo del “Pastore” verso tutta la comunità attraverso i profondi gesti di generosità. Infatti, egli non ha mai negato un pasto caldo e tanta accoglienza a chi ha avuto meno dalla vita. Recentemente, il nostro paese lo ha ricordato enfatizzando il suo impegno verso i più giovani con l'apertura dell'oratorio a lui intitolato. Il suo operato verso la gioventù di San Gregorio d'Ippona è sempre stato motivo di vanto e orgoglio per l'intera comunità. Mio padre stesso, in qualità di ex Consigliere comunale, moltissimi anni fa, propose l’apertura di un oratorio per i bambini e adolescenti del paese durante una delle riunioni del Consiglio comunale. Il progetto per l'oratorio – pur non decollando in quella fase storica – aveva delle basi dettate dai suoi ricordi legati alla figura di Don Michele Luccisano. A tal proposito, mi venne raccontato un aneddoto. Un giorno, Don Michele, vedendo mio padre nella piazza del paese senza altri bambini, lo richiamò per dirgli di non rimanere da solo ma di andare a giocare al calciobalilla (biliardino) in modo del tutto gratuito dentro l’oratorio creato nei primi anni 70' da egli stesso.
Voleva aiutare quel “bambino” – mio padre – a trovare la propria strada verso Dio mediante l’accoglienza, la vicinanza e la solidarietà coinvolgendolo nella grande opera di catechesi attraverso le attività ludiche dell’oratorio.
Questo esempio è solo uno dei tanti che potrebbero essere narrati per descrivere la devozione di questo grande uomo verso Dio e la sua Comunità. Le sue opere di bene verso le generazioni passate costituiscono ancora oggi l’emblema di un uomo caritatevole, retto e devoto alla Chiesa. Parliamo di un parroco che, con la sua fiat 128 gialla, si prodigava di portare i ragazzi della nostra comunità persino al mare in zona “Sant’Irene”.
Don Luccisano ha speso la sua vita nel tentativo di far sentire i giovani del suo tempo “fortunati” insegnando loro che basta poco per essere felici. Ad oggi – sottolinea Gregorio Lo Muto – quando penso ai racconti su Don Michele mi torna alla mente una frase simbolica del magistrato Giovanni Falcone:«Gli uomini passano. Le idee restano».
Anche Don Luccisano rappresenta l’esempio di come le idee vivano attraverso le epoche storiche e di come queste possano germogliare nel cuore di chi vuole davvero bene al territorio locale. Possiamo sottolineare come in quel lontano 1982 siano stati piantati dei semi che continuano a fiorire ancora oggi attraverso i sentimenti umani dell’amore, della sensibilità, del perdono e dell’umiltà attraverso l’interpretazione del ruolo di prete come una “vocazione” verso Dio ed il prossimo. Finalmente San Gregorio d'Ippona dispone di un oratorio intitolato a “Don Michele Luccisano” ma ritengo che questo possa essere solo un primo passo. Infatti, l'intitolazione della nostra piazza, anche mediante ridenominazione dell’attuale pizza “Duomo” in piazza “Don Michele Luccisano”, potrebbe rappresentare occasione per concedere il giusto riconoscimento ad una delle personalità più carismatiche della nostra storia localeCiò potrebbe suscitare interesse e curiosità nelle nuove generazioni verso la storia di Don Michele Luccisano. In questo modo, potrebbe essere tramandata la storia del parroco tra le diverse epoche storiche per non disperderne il ricordo, gli insegnamenti ed i suoi esempi di vita. Ricordiamo che l'attuale normativa prevede che vie e/o piazze possano essere intitolare a personaggi storici e/o di spicco defunti da almeno 10 anni. Ho colto questa grande occasione dal momento che, ogni amministrazione targata forza italia ha da sempre avuto grande riconoscimento per la parte relativa alla disciplina della toponomastica.
A tal proposito, negli scorsi mesi vi era stata a Vibo Valentia una proposta per intitolare una via a “Silvio Berlusconi” ad opera di uno dei consiglieri di FI. La proposta – al secondo tentativo – è passata con 7 voti favorevoli su 11.
Essendo la nostra una Amministrazione targata FI, ho pensato che potevano – per dare continuità simile a quello dell'operato politico-amministrativo su Vibo – prendere in considerazione anche l'introduzione di una piazza e/o via intitolata a Don Michele Luccisano. Conclude Gregorio Lo Muto:«La mia speranza è quella di essere ascoltato in qualità di cittadino e sostenitore della comunità di San Gregorio d'Ippona. Si tratta di una proposta secondo coscienza e dignità verso tutta San Gregorio d'Ippona. Non include costi,oneri o maggiorazioni per la P.A. e la popolazione sono certo che ne sarebbe lieta».
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