Stop al parco eolico di Borgia, ma non è finita

Stop definitivo al parco eolico che avrebbe dovuto sorgere fra i Comuni di Borgia e Squillace. Il dipartimento Ambiente della Regione Calabria ha respinto l’istanza che era stata presentata dalla società veneta Ese Borgia. Il no della Regione si è concretizzato in un decreto di diniego del provvedimento autorizzatorio unico regionale che ha bloccato la costruzione del parco. Il progetto, che per quattro anni è stato al vaglio degli uffici competente, prevedeva l’installazione di quattro aerogeneratori, due da collocare nel territorio del Comune di Squillace e due nel territorio del Comune di Borgia, per una potenza complessiva di 22 Mw. Oltre all’installazione delle quattro turbine, il progetto della società veneta aveva previsto anche la si prevedeva infatti la realizzazione di una serie di cavidotti per il collegamento dell’impianto alla rete nazionale tramite una stazione di trasformazione da costruire in località Fiasco Baldaia, nel territorio di Squillace.
La notizia dell’istanza presentata dalla Ese Borgia aveva messo in allarme le associazioni ambientaliste, come Italia Nostra, che aveva espresso ferma opposizione al progetto, tenuto conto che il parco eolico sarebbe sorto in un’area non distante dal parco archeologico nazionale di Scolacium. Anche le amministrazioni dei Comuni interessati dal progetto erano insorte, opponendosi alla paventata ipotesi di un nuovo parco eolico. Anche la Soprintendenza aveva espresso la sua contrarietà a un progetto che avrebbe impattato negativamente sul sito di interesse archeologico situato nelle vicinanze della zona individuata dalla società.
Nel rigettare l’istanza della Ese Borgia, il dipartimento Ambiente ha, quindi, preso atto della posizione della Soprintendenza. Già precedentemente, la Regione aveva respinto la proposta della società che, infatti, si era rivolta al Tar per ottenere l’annullamento dei provvedimenti assunti da Regione e Soprintendenza.