Ancora cedimenti e distacchi di massi a Tropea, dove resta alta l’attenzione sui costoni. A un anno esatto dal primo crollo di massi che si registrò sul suggestivo scoglio di Santa Maria dell’Isola (7 aprile 2023), ieri mattina un distacco ha interessato invece il costone che affaccia sulla carreggiata carrabile del lungomare, dove c’è una tettoia d’acciaio installata proprio a protezione. A staccarsi è stato un masso, rotolato a valle e finendo in frantumi: parte sulla tettoia, ove è rimasta sino all’intervento dei vigili del fuoco, le restanti per strada. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale stazione e una squadra dei vigili del fuoco del distaccamento di Ricadi per verificare la portata dell’evento, valutare la situazione e garantire la sicurezza da ulteriori cedimenti, accertando così i potenziali rischi legati ad eventuali nuovi distacchi. Temporaneamente la strada sottostante è rimasta chiusa, per agevolare le operazioni. «I vigili del fuoco faranno la messa in sicurezza – ha puntualizzato il sindaco Giovanni Macrì –. In termini di cedimenti a Tropea c’è una situazione di precarietà generalizzata e non è la prima volta che si registrano in zona. Lì c’è arenaria pura». Difatti la tettoia in ferro è stata posta a salvaguardia dell’incolumità: «Là – ricorda Macrì – è stato eseguito un intervento di messa in sicurezza perché è una zona particolarmente fragile». Anche ieri è andata bene e non si sono registrati feriti né danni, ma non bisogna trascurare che si tratta di un sito molto frequentato: è la strada transitabile che conduce al mare. Se ci fosse stato qualcuno nei paraggi, o qualche mezzo fosse transitato in quegli istanti, probabilmente si sarebbe raccontata un’altra storia, proprio perché alcuni pezzi del masso andato in frantumi sono rimbalzati proprio sulla strada sottostante. Insomma, questo nuovo episodio sottolinea la fragilità della zona, essendo composta, come evidenziato dal sindaco, principalmente di arenaria. Peraltro la città già pullula di turisti e l’estate è alle porte. Dunque è essenziale garantire piena sicurezza, soprattutto nelle aree più vulnerabili.