Ergastolo confermato per il 67enne di San Nicola dell’Alto Annunziato Lerose, accusato dalla Procura di Crotone del duplice omicidio degli allevatori Francesco e Saverino Raffa, padre e figlio di 59 e 33 anni, uccisi a colpi di fucile calibro 12 il 22 dicembre 2018 nelle campagne di Pallagorio.
Così ha deciso ieri la Corte d'Assise d'Appello di Catanzaro che – così come chiesto dal sostituto procuratore generale – ha inflitto all'imputato la stessa pena comminata in primo grado l'11 gennaio 2022. Come ricostruito dai carabinieri, l'assassinio dei due allevatori fu una barbara esecuzione che sarebbe stata premeditata e attuata con meticolosità da Lerose, il quale arrivò persino a tentare di costruirsi un alibi. Ma quello che non poteva sapere il 67enne è che l'urlo disperato di Saverino Raffa - «Nunziato, mi stai ammazzando» - venne ascoltato da due cacciatori appostati nelle vicinanze che contattarono i militari dell’Arma, riferendo il nome di battesimo del probabile assassino e permettendo di risalire all'ipotizzato autore del duplice delitto di sangue. Inoltre, l’attività investigativa rivelò pure che Lerose, dopo aver effettuato alcuni sopralluoghi nei giorni precedenti all’omicidio, avrebbe raggiunto attraverso una via secondaria il podere e la stalla della famiglia Raffa, nascondendo l’auto e attendendo padre e figlio, che ogni mattina erano soliti recarsi lì per accudire gli animali e fare legna.
Il giorno del duplice omicidio, Francesco e Saverino Raffa, andarono a bordo di un “Suzuki” nella loro azienda di località̀ Furci di Pallagorio. Qui avrebbero trovato ad attenderli Annunziato Lerose che - per gli inquirenti - avrebbe raggiunto «la zona da una strada secondaria, lasciato la sua “Panda 4x4” nascosta tra la vegetazione e proseguito a piedi portando con sé il fucile calibro 12 caricato a pallettoni» col quale furono «esplosi tutti e cinque i colpi» che uccisero padre e figlio.
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