Spetterà al Ministero per l’ambiente e, in extremis, al commissario straordinario Emilio Errigo, dire l’ultima parola sulla bonifica del Sin di Crotone. Si è riaperta ieri mattina, a Roma, nella sede del Mase, la conferenza dei servizi, dopo quattro anni e mezzo, proprio a seguito della richiesta di Eni Rewind di modificare il Pob fase 2 e smaltire i rifiuti pericolosi presenti nelle discariche fronte mare nell’impianto di Sovreco, quindi lasciandoli a Crotone. Compatti si sono presentati gli enti territoriali: la Regione Calabria, la Provincia di Crotone e il Comune, per ribadire il proprio secco no alla proposta di Eni e al rispetto di quanto deciso nell’ottobre del 2019, nell’ultima conferenza decisoria, e cioè di smaltire i rifiuti pericolosi fuori regione, secondo quanto anche prevede la legge regionale in essere. Già da mesi Eni Rewind, ieri rappresentata dall’amministrato delegato Paolo Grossi, sostiene la necessità di modificare il decreto ministeriale del 2020, per mancanza di impianti di smaltimento in Italia, ma anche all’estero, che possano ospitare i rifiuti di decenni di attività industriale a Crotone oggi abbancati nelle colline della cosiddetta “Passeggiata degli innamorati”. Rifiuti che contengono amianto, tenorm e altre sostanze radioattive.
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