Carabiniere in servizio ad Arena morto sull’autostrada Messina-Palermo, lunedì l’autopsia al Policlinico di Messina e mercoledì i funerali nella cattedrale di Palermo
Persiste estremo dolore nell’entroterra vibonese per la prematura scomparsa di Daniele Breganze, carabiniere della stazione di Arena, deceduto il 30 aprile scorso per un incidente automobilistico sull’”A20”, Messina/Palermo, di rientro per una licenza nel capoluogo siciliano, sua città di origine. Lunedì prossimo l’autopsia sulla salma del giovane, mentre i funerali si svolgeranno nella cattedrale di Palermo mercoledì 8 maggio, e vi parteciperà anche una delegazione dei colleghi di Arena, guidata dal maresciallo Valerio Oriti, tanti altri carabinieri e, non è escluso, delegazioni dalle amministrazioni del comprensorio. Destino infausto quello di Breganze, che stava attendendo il trasferimento nella sua Palermo, dove, però, non prenderà mai servizio, poiché il fato ha previsto che la sua Nissan “Juke”, cui era alla guida verso l’abbraccio dei valori familiari, all’ingresso di una galleria si scontrasse con un articolato e che questo scontro fosse fatale. A 23 anni, quando la vita gli si apriva davanti e tanto avrebbe potuto dare. Alla propria famiglia. Alla fidanzata. E, da carabiniere, alla collettività. Unanime il dolore che ha pervaso le comunità di riferimento, molti dei cui componenti hanno espresso un pensiero di vicinanza alla famiglia e all’Arma sui social media. Come hanno fatto le amministrazioni di Dasà, guidata da Raffaele Scaturchio, Arena, Nino Schinella, Acquaro, commissario straordinario Umberto Campini, l’associazione di volontariato “Guardie zoofile” e persino qualche privata attività, che hanno affisso necrologi di cordoglio. Evidentemente perché Daniele Breganze era un ragazzo per bene e un carabiniere valente. Evidentemente perché, anche, non si può morire per “il caso” a 23 anni.