Fondazione Politeama di Catanzaro, i nodi più critici arrivano dal “balletto” dei finanziamenti
Ogni anno si deve ripartire praticamente da zero, navigando quasi a vista. Non deve essere semplice gestire la Fondazione Politeama per la quale servirebbe probabilmente una riforma strutturale volta a modificarne la situazione generale. L’analisi del budget 2024 in corso di approfondimento nella Terza commissione consiliare spiega che la Fondazione è «impropriamente collocata tra le società partecipate del Comune di Catanzaro e, pertanto, – evidenzia il direttore generale Aldo Costa – soggetta a tutti gli obblighi connessi al pari di società di capitali», pur essendo un ente senza scopo di lucro attivo nel campo culturale. Da sottolineare è il fatto che opera «senza una dotazione certa delle risorse economiche annualmente disponibili» - da qui la necessità di ripartire ogni anno da zero e navigando a vista - poiché dipende «dall’apporto dei soci fondatori che non hanno alcun vincolo statutario né contrattuale all’erogazione di contributi». Una serie di elementi che rendono «impossibile» per la Fondazione redigere «in modo puntuale e attendibile i documenti programmatici richiesti dal Regolamento per il controllo delle società partecipate». Nonostante ciò, al fine di rispettare gli obblighi regolamentari e in linea con le previsioni statutarie, è stato redatto un documento previsionale economico-finanziario che in una prima versione fatta a novembre era estremamente prudente, vista l’esiguità di risorse, per poi essere adeguato a nuove entrate derivanti anche da bandi ai quali la Fondazione ha partecipato. Ma non solo. Va aggiunto, ad esempio, l’appoggio della Camera di commercio che contribuirà con 25mila euro. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro