Resta in carcere Maysoon Majidi, la donna curda arrestata il 31 dicembre dello scorso anno a Crotone dalla Guardia di finanza, in occasione dell’arrivo di 77 migranti, con l’accusa di essere stata la scafista dello sbarco. Majidi, che è una regista ed attrice, é conosciuta da diverse organizzazioni umanitarie come attivista per i diritti delle donne curde ed iraniane e per questo perseguitata dal regime degli ayatollah. L'avvocato Giancarlo Liberati, il suo difensore, aveva chiesto che le fossero concessi gli arresti domiciliari in una struttura messa a disposizione da un’associazione di Crotone, accettando anche di indossare il braccialetto elettronico. Il gip di Crotone ha però rigettato la richiesta, accogliendo la tesi del sostituto procuratore della Repubblica Rosaria Multari, secondo la quale non ci sono elementi per ritenere attenuate le esigenze cautelari in considerazione del fatto che non si può escludere il pericolo di fuga. E questo alla luce, sempre secondo il pm, della manifesta volontà dell’attivista, espressa nel corso del suo interrogatorio, di raggiungere la Germania e del pericolo di inquinamento probatorio. L'avvocato Liberati ha reso noto che Maysoonm Majidi, durante la detenzione in carcere, è dimagrita 13 chili e che la donna é pronta a collaborare con la Dda di Catanzaro per rivelare i particolari dello sbarco a Crotone ed indicare i trafficanti di migranti in Turchia.