Catanzaro, Crotone, Vibo

Sabato 23 Novembre 2024

Una famiglia ... stupefacente a capo dell’associazione sgominata tra Amaroni, Borgia e Girifalco

Una famiglia intera dedita allo spaccio di droga. Padre, madre, figlio, fratello e zio: erano tutti coinvolti per la Dda nell’attività criminale, con il supporto di alcune persone di fiducia. È quanto emerge dall’operazione denominata Fireworks, venuta alla luce ieri mattina col blitz dei carabinieri della Compagnia di Girifalco, a conclusione di due anni di indagini, le cui risultanze sono confluite nell’ordinanza di misura cautelare firmata dal gip Gilda Danila Romano. La famiglia Ziparo per gli inquirenti aveva messo in piedi un fiorente commercio illecito ed era impegnata nella detenzione, custodia, trasporto e spaccio di stupefacente. A capo dell’organizzazione, secondo gli investigatori vi era Giuseppe Ziparo, individuato come promotore, dirigente e organizzatore dell’associazione, il quale acquistava a credito grosse partite di cocaina, che veniva custodita nelle proprietà di famiglia, in contrada Sant’Elena a Girifalco, dove la droga veniva confezionata in dosi. Il padre Antonio Domenico, secondo gli investigatori, era il custode del deposito in cui veniva confezionata la droga ed era a disposizione dell’organizzazione come “vedetta” o per il confezionamento dello stupefacente; la madre Maria Giampà era contabile e custode dei profitti illeciti derivanti dall’attività di narcotraffico, nonché custode della droga nel casolare di famiglia. Il fratello di Giuseppe, Salvatore Ziparo, aveva il compito di recuperare le somme derivanti dalla vendita di droga nei momenti di difficoltà, dovuti allo stato di detenzione dello stesso Giuseppe, nonché rivestiva il ruolo di “ambasciatore” delle direttive del fratello detenuto agli altri sodali. Lo zio Michele, invece, provvedeva allo spaccio per conto del nipote e riscuoteva gli introiti. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro

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