Bloccato dalle “carte bollate” l'appalto finanziato con i fondi del Pnrr per riqualificare l'area archeologica di Capocolonna con tanto di demolizione dei due immobili abusivi appartenenti alla famiglia Grande Aracri di Cutro. La società “Chisari Gaetano” di Isola Capo Rizzuto s'è rivolta al Tar della Calabria per chiedere l'annullamento, previa sospensione dell'efficacia, della determina dirigenziale del Comune, n. 779 del 28 marzo scorso, col quale l’ente ha affidato la redazione della progettazione esecutiva dei lavori e l'esecuzione degli interventi all'Impresa Costruzioni Luchetta di Crotone. La quale, s'è aggiudicata la gara presentando l'offerta migliore - pari 3.718.829,81 euro - tra le tre proposte messe sul tavolo compresa quella della Chisari Gaetano, arrivata seconda con un'associazione temporanea di imprese. La ricorrente che si è rivolta ai giudici amministrativi contesta la «violazione e falsa applicazione dei criteri di valutazione delle offerte» nell'attribuzione dei punteggi alle ditte partecipanti. Gli avvocati Francesco Lilli e Fabio Massimo Pellicano che assistono la Chisari Gaetano, sostengono che la commissione di gara sarebbe «incorsa in macroscopici errori di valutazione dell’offerta avversaria a discapito» della proposta avanzata dall'azienda di Isola Capo Rizzuto. In quanto, riporta il ricorso, «dalla corretta applicazione» dei «criteri di valutazione» sarebbe derivata «l’immediata collocazione dell’associazione temporanea di imprese Chisari Gaetano al primo posto della graduatoria, con conseguente aggiudicazione della procedura in proprio favore». Da qui la considerazione dei legali, secondo i quali sarebbero emersi «vizi macroscopici di eccesso di potere e d’illogicità nel giudizio» dei commissari. Perché, conclude il ricorso, qualora venisse rinnovata la «valutazione delle offerte tecniche» sarebbe «evidente» che l’associazione temporanea di imprese Chisari otterrebbe «un punteggio proporzionalmente superiore rispetto alla Costruzioni Luchetta». Di contro, l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Vincenzo Voce ha deciso di affidarsi ad avvocato esterno al Palazzo di piazza della Resistenza per resistere nel giudizio amministrativo. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro