Una nuova bufera ha colpito il Sistema Bibliotecario Vibonese. Dopo anni di "splendore" con numerose iniziative culturali di grande rilievo, dopo innumerevoli attività che hanno impreziosito e dato risalto, oltre che grande vivacità, alla città di Vibo nel panorama culturale regionale e nazionale, ecco arrivare il patatrack giudiziario.
L'indagine della Guardia di finanza, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Vibo Valentia diretta da Camillo Falvo, fa luce su una serie di irregolarità poste in atto nella gestione dell'ente. Ente che si trova in una situazione economica molto complessa, per come viene evidenziato nell'indagine odierna (oltre ovviamente a tutta una serie di situazioni di carattere economico-finanziarie poco chiare che abbiamo più volte trattato sul nostro giornale cartaceo e qui sul nostro sito).
Una gestione economico-finanziaria negli anni a dir poco dissennata che ha provocato una grave distorsione nei conti dell'Ente.
La gestione Floriani
Il Sbv è un'associazione intercomunale (che racchiude dunque più Comuni). Come si evince dallo statuto: "Tutti i comuni ricadenti nel territorio della Provincia di Vibo Valentia e la provincia stessa possono chiedere di essere ammessi a far parte dell'Associazione". L'ultimo presidente è stato Fabio Signoretta (attualmente sindaco del Comune di Jonadi). Nel corso degli anni la gestione dell'Ente è stata presa in mano dal direttore Gilberto Floriani. Classe 1948, nato in Valle d'Aosta, da molto tempo vive a Vibo Valentia. Operatore culturale di rilievo nel panorama regionale, Floriani è stato per tanti anni anche il direttore artistico, insieme a Maria Teresa Marzano, del Festival Leggere & Scrivere. Floriani si trova agli arresti domiciliari (arrestato insieme a Valentia Amaddeo, già direttrice del Sbv dopo lo stesso Floriani e attualmente dipendente del Comune di Vibo). Le accuse nei confronti di entrambi sono quelle di essersi appropriati di somme (pari ai 230mila euro oggetto del sequestro messo in atto dalle Fiamme Gialle). Una gestione che avrebbe portato al dissesto del Sistema Bibliotecario Vibonese. Nel 2021 il consigliere d'opposizione Stefano Luciano (candidato a sindaco di Vibo nel 2019 con il centrosinistra) aveva sollevato dubbi sulla gestione del Sbv chiedendo in Consiglio comunale chiarimenti inerenti la gestione e le nomine (Emilio Floriani, figlio di Gilberto, fu nominato direttore).
Gilberto Floriani è stato, inoltre, tra i protagonisti del progetto presentato dal Comune di Vibo che poi ha portato la città al conferimento del titolo di Capitale del Libro 2021. Floriani, molto vicino in passato all'amministrazione uscente targata Maria Limardo, si è progressivamente allontanato pubblicamente con numerosi post sui social. Recentemente ha partecipato al Salone del Libro di Torino dove ha presentato la sua opera autobiografica: "La vita è come una bicicletta. Per stare in equilibrio devi pedalare"
L'inchiesta della Guardia di finanza
L'operazione odierna della Guardia di finanza è il punto d'arrivo di indagini iniziate in passato. Le Fiamme gialle nell'estate scorsa acquisirono una corposa documentazione con l'obiettivo di andare a verificare eventuale anomalie sulla gestione dell'ente e per la mancata rendicontazione finanziaria degli ultimi tre anni. Oggi si è chiuso il cerchio, in attesa di capire se e come la politica locale vorrà provare ad attuare misure concrete per cercare di non far scomparire dalla cartina geografica il più grande presidio culturale della Calabria. Finora la classe politica (parlamentari e consiglieri regionali in primo luogo) ha mostrato scarso interesse nei confronti del Sistema Bibliotecario Vibonese. Insomma, un'altra bella gatta da pelare, anche e soprattutto, per il futuro sindaco di Vibo che sarà eletto a giugno.
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