Catanzaro, Crotone, Vibo

Giovedì 28 Novembre 2024

Autobomba di Limbadi, chieste quattro condanne in appello

La Procura generale di Catanzaro ha chiesto quattro condanne nel processo di secondo grado che ruota attorno all’autobomba di Limbadi, nel Vibonese - costata la vita il 9 ottobre 2018 - al biologo Matteo Vinci. La conferma della condanna all’ergastolo è stata chiesta per Rosaria Mancuso, 66 anni, di Limbadi, e per il genero Vito Barbara, 30 anni, ritenuti i mandanti dell’attentato. Per il marito della Mancuso - Domenico Di Grillo, di 74 anni - la Procura generale ha chiesto la condanna a 22 anni di reclusione (10 anni in primo grado), mentre per Lucia Di Grillo, 32 anni (figlia di Rosaria Mancuso e Domenico Di Grillo) sono stati chiesti 14 anni di reclusione (in primo grado è stata condanna a 3 anni e 6 mesi). Tra le accuse, oltre all’attentato costato la vita a Matteo Vinci ed il ferimento del padre Francesco Vinci, anche la detenzione illegale di armi e una tentata estorsione sui terreni contesi dai Mancuso-Di Grillo e la famiglia Vinci-Scarpulla, quest’ultima parte civile nel processo.

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