Con l’estate alle porte, si accendono i fari sui torrenti, vero e proprio incubo degli operatori turistici. Ed a destare le maggiori perplessità è il Sant’Anna, il corso d’acqua che rappresenta il buco nero sulle spiagge del territorio cittadino. Ebbene, a differenza del passato quando, già alla fine di aprile, l’Amministrazione comunale aveva provveduto a stabilire un protocollo d’intesa con il Corap per il collettamento del fosso che sfocia nelle acque di Bivona con l’impianto depurativo di Portosalvo, quest’anno tutto è ancora in… alto mare. E se è vero che solo a conclusione della riunione del tavolo tecnico, il 24 aprile scorso, il Comune aveva formalizzato la richiesta al Corap, allo stato in liquidazione, per procedere con l’intervento, risulta altrettanto innegabile che nella risposta del successivo 17 maggio, il commissario liquidatore aveva spiegato che ciò non sarebbe stato possibile, visto che l’Ente non è più il titolare gestore degli impianti, essendo entrato in funzione il nuovo ente d’ambito previsto dalla legge, ovvero Arrical. A quel punto, palazzo “Luigi Razza” non ha potuto fare altro che interpellare la Regione. Dal canto suo, il Dipartimento Ambiente della Cittadella ha convocato un tavolo tecnico con tutti i soggetti interessati (Corap, Arpacal, Arrical, subcommissario per la depurazione e Sorical) per fare sintesi sulle possibilità di intervenire per il problema derivante dell’impianto di depurazione di località Silica, dove il subcommissario Tonino Daffinà si era recato già lo scorso 2 maggio. Da quanto emerso, la problematica potrebbe essere risolta esclusivamente con una più efficace e corretta azione di gestione e con alcuni interventi di manutenzione straordinaria, che ancora non sono stati eseguiti dal Comune. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro