È caos all’Università Magna Graecia. Un numero ingente di iscritti a Medicina, dal primo al sesto anno, non potrà né sostenere gli esami della sessione estiva né laurearsi nei tempi previsti a causa di problemi riscontrati nella gestione del sistema di rilevazione delle presenze. Motivo per cui ieri circa 200 futuri camici bianchi hanno manifestato chiedendo a gran voce di essere ascoltati e confrontandosi con i rappresentanti della comunità studentesca, nonché membri delle associazioni “Insieme” e “Umg Lab”, Federico Piro, Matteo Canino, Ciro Rizzaro ed Antonio Corvino De Luca. «Stiamo protestando - dichiarano i rappresentanti degli studenti - perché da quello che ci risulta, da almeno sei anni, il corso di laurea in Medicina per le frequenze non ha mai avuto un sistema di rilevazione adeguato e pertanto, alla fine dei corsi, sono sempre state caricate a tutti sul sistema. In base a questo, siamo d’accordo con l’obbligo di frequenza sancito dai regolamenti. Quello che non riusciamo a capire quest’anno - proseguono - è l’utilizzo di questo sistema di rilevazione che consiste in un’applicazione tramite cui è possibile che questo sistema generi dei codici che vengono aperti solo per pochi secondi e che non permettono una fattuale rilevazione delle presenze. Durante questo semestre si sapevano i problemi di questa applicazione ma anche nei mesi precedenti. Siccome era una “prassi” che lo studente vedeva, non si è mai andato ad assicurare dell’effettiva presenza. Invece questo semestre, - aggiungono - l’applicazione intransigente di questo sistema ha lasciato molti studenti sotto la soglia che, sebbene sia stata abbassata, però ancora non dà un dato attendibile». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro