Catanzaro, l'accordo tra Pugliese e Villa Sant’Anna: la Corte dei conti conferma il dissequestro
La Corte dei Conti della Calabria, in composizione collegiale ha rigettato il reclamo proposto dalla Procura regionale avverso l’ordinanza con la quali il giudice delegato aveva revocato il sequestro conservativo “ante causam” disposto per 5 milioni di euro nei confronti di Elga Rizzo e Vittorio Prejanò, all’epoca direttore generale e direttore amministrativo dell’Azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio. La Corte, con dettagliata motivazione, ha rigettato il reclamo con valutazioni sugli aspetti di merito (tralasciando di pronunciarsi sull’elemento del “danno grave”) «per assenza del fumes boni juris». La Rizzo era difesa, anche in questa fase, dall’avvocato Alfredo Gualtieri, mentre Prejanò dall’avvocato Luigi Combariati. I fatti contestati ai due dirigenti risalgono a oltre dieci anni fa e riguardano un presunto danno erariale derivante dal mancato introito di ingenti somme nelle casse dell’allora Azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio a causa di un accordo transattivo, anomalo secondo gli inquirenti, stipulato con Villa Sant’Anna, ora in fallimento, in relazione ai crediti vantati dall’Azienda nei confronti della clinica per la cessione di sangue e prodotti emoderivati. Dalle indagini sarebbe emerso che l’ex Azienda ospedaliera in relazione ai crediti vantati nei confronti della clinica aveva avviato due distinte procedure esecutive, ottenendo i relativi decreti ingiuntivi, ai quali però la casa di cura si era opposta, con l’instaurazione di due paralleli contenziosi civili. Nonostante una prima pronuncia giudiziale favorevole all’Azienda ospedaliera, il management di quest’ultima, aveva deciso di stipulare l’accordo transattivo con l’impresa debitrice allo scopo di dirimere le controversie pendenti. Le parti si accordavano con la corresponsione all’azienda ospedaliera di una cifra assai ridotta rispetto a quella pretesa.