In prima battuta occorrerà riavviare il procedimento amministrativo affinché il Comune di Crotone possa acquisire al suo patrimonio l'area di Punta Scifo sulla quale sorge il "Marine Park Village" che appartiene già allo Stato dopo la confisca disposta dall'autorità giudiziaria. A seguire, per l'inottemperanza dell'ordinanza di demolizione emessa nel 2019, l'ente dovrà trovare i fondi necessari per buttare giù il villaggio abusivo rimasto incompleto alla luce dell'elevata spesa che comporteranno i lavori di demolizione dell’ecomostro. Si possono sintetizzare così le decisioni prese ieri mattina nel primo incontro voluto dall'amministrazione guidata dal sindaco, Vincenzo Voce, per cominciare a sbrogliare la non facile matassa del "Marine Park Village" realizzato dai fratelli Armando e Salvatore Scalise senza titolo edilizio su un sito vincolato di Capocolonna. Alla riunione, che s'è tenuta nel Palazzo di piazza della Resistenza, hanno preso parte da un lato il primo cittadino e gli assessori e dall'altro i dirigenti e funzionari dei settori tecnici e dell'avvocatura. Insieme hanno vagliato la mole di documentazione che è agli atti. In quanto l'obiettivo che s'è posto la giunta cittadina è quello di venire a capo di una vicenda che s'è resa ancora più ingarbugliata dal groviglio di sentenze che finora hanno prodotto uno stallo dell'iter per demolire i manufatti edificati sul promontorio.