La criminalità rom del capoluogo calabrese si è conquistata un ruolo da protagonista del narcotraffico internazionale. Lo certifica la relazione semestrale della Dia presentata lunedì al Parlamento. Le ultime attività investigative sulla cosiddetta Cosca degli zingari hanno evidenziato come il gruppo Passalacqua avesse «la capacità di trattare forniture di cocaina ed eroina direttamente con trafficanti internazionali, in particolare - sottolinea la relazione della Dia - partite di droga provenienti dalla Spagna e dall’Olanda». Un’ulteriore conferma del salto di qualità della criminalità rom che ha il suo quartier generale nella periferia sud del capoluogo calabrese. Gruppi capaci di passare nel volgere di pochi anni dal ruolo di semplice manovalanza a clan autonomi che trattano alla pari con i più potenti clan della ‘ndrangheta calabrese. Anche la mappa delle presenze criminali in città conferma il ruolo della criminalità rom. Secondo gli investigatori della Dia su Catanzaro sarebbero operative cosche locali (i Gaglianesi e gli Zingari) collegate a quelle della provincia di Crotone, quali Grande Aracri e Arena. Nel quartiere Aranceto, a sud del capoluogo e roccaforte dei gruppi di etnia rom, risultano presenti e operative le famiglie Bevilacqua e Passalacqua dedite prevalentemente allo spaccio di sostanze stupefacenti ed ai furti di autoveicoli, colpite da recenti operazioni di polizia che ne avrebbero ridimensionato l’operatività.