Mano pesante del Tribunale di Crotone che ieri ha condannato le tre persone imputate nel processo di rito ordinario nato dall'inchiesta "Golgota" della Dda di Catanzaro. Il collegio presieduto da Michele Ciociola, accogliendo quasi del tutto le richieste del pubblico ministero Paolo Sirleo, ha inflitto 28 anni di carcere ad Antonio Astorino, il 49enne di Isola Capo Rizzuto riconosciuto responsabile del reato di narcotraffico. I giudici hanno poi comminato 10 anni di detenzione ad Antonio Scerbo, 46enne isolitano, e 9 anni di reclusione a Tommaso Mercurio, 58enne di Isola, entrambi accusati di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. «Antonio Astorino è stato il promotore di un'associazione dedita all'approvvigionamento di sostanze stupefacenti che venivano assicurate da fornitori albanesi e della provincia di Reggio Calabria»: così il pm aveva definito il principale imputato durante la requisitoria del 21 marzo scorso. Secondo la Procura antimafia, Astorino avrebbe rifornito Santo Claudio Papaleo (per lui 20 anni di carcere nel primo grado abbreviato) di notevoli quantità di cocaina per metterla sul mercato, fino ad arrivare alla rottura tra i due per una "partita" di narcotici non pagata.