Eni Rewind ed Edison non ci stanno ad essere indicate dalla Provincia di Crotone come responsabili dell'inquinamento sia dell'area marino costiera di fronte al Sin di Crotone che nelle zona adiacenti dov'è presente il Conglomerato idraulico catalizzato (Cis) e il Tenorm che è radioattivo. Le due società hanno infatti scritto all'ente intermedio per contestare l'attività istruttoria contenuta nell'avvio del procedimento amministrativo con il quale, lo scorso 22 marzo, entrambe sono state diffidate a bonificare e mettere in sicurezza i punti contaminati. L’ente di via Mario Nicoletta ha contestato all'azienda del gruppo Eni di aver contribuito ad inquinare quattro ex siti industriali. E le contesta il 50 per cento di responsabilità per l'area marina davanti alle fabbriche dismesse e alle discariche a mare «poiché gli inquinanti» che sono stati qui «riscontrati deriverebbero - secondo la Provincia - per metà dai cicli di lavorazione della ex Pertusola». Poi anche il 100 per cento per lo «specchio acqueo dell'intera area portuale» in quanto «il materiale che serviva per il processo industriale della ex Pertusola, giungeva via nave al porto per poi essere veicolato nell'ex stabilimento mediante autotreni». Eni Rewind avrebbe inoltre concorso per il 4 per cento a inquinare l'arenile della foce del Neto e della discarica Farina Trappeto oltre che del porto nuovo e del porto commerciale; e infine il 100 per cento di responsabilità per la contaminazione da Cic ammassato sulla banchina di riva del porto nuovo.