Catanzaro, Crotone, Vibo

Mercoledì 27 Novembre 2024

Estorsioni e usura a Catanzaro, ribaltate in Appello tre condanne

La corte d'appello di Catanzaro

Assolti perché il fatto non sussiste, con questa formula la Corte d’Appello ha ribaltato la sentenza di primo grado per Salvatore Macrì, Leonardo e Tommaso Trapasso, ritenuti elementi di spicco dell’omonima cosca di San Leonardo di Cutro. In primo grado erano stati condannati a 6 anni e 8 mesi per l’estorsione, con aggravante mafiosa, nei confronti del titolare di un’agenzia di viaggi della provincia di Catanzaro costretto, secondo l’accusa, a fornirgli biglietti e auto a noleggio gratuitamente. Le pesanti accuse però non hanno retto al vaglio della Corte, presidente Alessandro Bravin con a latere Maria Rosaria Di Girolamo e Assunta Maiore. I giudici hanno ribaltato l’assoluzione per Giuseppe Talarico infliggendogli 8 anni per associazione mafiosa. Ridotte invece le condanne per Leonardo Curcio 4 anni, 5 mesi e 10 giorni più 7555 euro di multa (in primo grado era stato condannato a 7 anni e 2 mesi), per Mario Scerbo 13 anni e 6 mesi (in primo grado 14 anni); per Martino Sirelli 9 anni 6 mesi e 15 giorni (in primo grado 11 anni e 4 mesi) e per Dante Mannolo 1 anno e 8 mesi più 1.800 euro (in primo grado 2 anni). A quest’ultimo sono stati anche concessi gli arresti domiciliari. Confermate le condanne Mario Falcone, di Cutro, a 7 anni; Leonardo Falcone, di Cutro, a 3 anni e 8 mesi, Antonio Scicchitano, di Botricello, a 3 anni e 8 mesi; Volodymyr Nemesh, di nazionalità ucraina, a 3 anni e 6 mesi; Egidio Zoffreo, di Cutro, a 8 mesi; Giovanni Zoffreo, residente a Botricello, a 8 mesi; Pietro Scerbo, di Cutro, a 8 anni e 8 mesi. Gli imputati condannati dovranno anche pagare le spese processuali delle parti civili rappresentate dagli avvocati Michele Gigliotti e Stefania Scarfone.

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