Nel Vibonese il “sorvegliato speciale” resta il torrente Sant'Anna. Continua infatti l'attività del tavolo istituzionale che coinvolge anche la Prefettura. E, posto che il depuratore di località Silica, da sopralluoghi svolti, risulta efficientato, ora si devono individuare le possibili fonti di scarico che proseguono… continuando a destare preoccupazione. Il depuratore non è più “l'imputato” e attualmente si sta indagando su quei punti di scarico non autorizzati, che inevitabilmente si manifestano. Proprio per questo l'Arpacal, su richiesta della Regione, continua a svolgervi attività di campionamento e analisi (sia lungo il torrente che alle foce). Lo scopo, come sempre, è quello di individuare potenziali scarichi abusivi, ritenuti responsabili di fenomeni di inquinamento. Intanto sui campionamenti eseguiti lunedì sulle acque di balneazione a 300 mt a nord del torrente, è stata certificata la conformità.
Tuttavia, va chiarito, che i recenti campionamenti hanno confermato la conformità delle acque relative a quelle già analizzate, perché i campionamenti eseguiti sul lato sud sono ancora in corso. E, comunque va ricordato che alla foce del torrente (sia a destra che a sinistra della stessa) non si può fare il bagno: esiste infatti per legge, sempre un divieto di balneazione. Partendo poi dall'assunto che i punti di balneazione siano indicati sulla base della frequentazione e dell’afflusso dei bagnanti, il senso del monitoraggio dell’Arpacal, più che ambientale resta quello sanitario, a tutela della salute dei bagnanti, appunto; e queste “stazioni” controllate sono indicate con decreto della Regione proprio dove c'è maggiore afflusso (ad esempio in prossimità di lidi).
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