«La scelta del sito» dove si vuole realizzare un deposito di Gnl (Gas naturale liquefatto) è «al di fuori dell’abitato» al punto da impattare «il meno possibile» sulla popolazione di Crotone. E ancora: l’area interessata agli interventi, sia a terra che a mare, «non ricade» all'interno del Sito di interesse nazionale di Crotone-Cassano-Cerchiara ad eccezione di «una porzione della condotta» che sarà sistemata a terra.
Si tratta di alcune delle risposte che la società "Ionio Fuel" ha fatto recapitare al ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica e all'Istituto superiore di sanità che, nei mesi scorsi, avevano sollevato una serie di dubbi e interrogativi sulla portata del progetto proposto dall'impresa con sede a Napoli per mettere in piedi un rigassificatore nell'area industriale della città. L'azienda partenopea, com'è noto, è intenzionata a creare un deposito (della capacità di 22.068 metri cubi) a nord di Crotone così da collegarlo ad un terminale in mare per consentire alle navi metanifere di attraccare e scaricare il gas naturale liquefatto nei 18 serbatoi di stoccaggio da 1.226 metri cubi. E di fronte a questa ipotesi, il Mase e l'Iss, nell'ambito della procedura di Valutazione di impatto ambientale alla quale si trova sottoposta la progettazione, avevano avanzato delle perplessità che, inevitabilmente, hanno indotto la "Ionio Fuel" a mettere a disposizione integrazioni e chiarimenti.
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