La Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro scrive un’altra pagina del processo che vedeva alla sbarra i fratelli Antonio (34 anni) e Giuseppe Prostamo (35 anni), entrambi di San Giovanni di Mileto, accusati dell’omicidio in concorso del giovane Francesco Vangeli di Filandari. La scrive infliggendo una pena di 29 e sei mesi Antonio Prostamo, difeso dagli avvocati Sergio Rotundo e Giuseppe Grande, che, a conclusione del processo di primo grado, era stato condannato a trent’anni. Uno sconto non significativo e che non modifica, nella sostanza, le tesi sostenute dalla Procura generale.
Il verdetto è stato letto in aula alla presenza di Elisa Tavella, madre della vittima, che si era costituita parte civile assistita dagli avvocati Francesca Comito, Nicodemo Gentile e Francesco Cozza. La donna, che da anni si batte per ottenere giustizia, ha accolto con serenità la sentenza, anche se non ha nascosto il suo dolore per il mancato ritrovamento del corpo del figlio e, di conseguenza, per l’impossibilità di poter avere una tomba su cui posare un fiore. Elisa Tavella, peraltro, aspetta da quasi quattro anni che venga fatto l’esame del dna sulla bimba data alla luce dalla ragazza con cui il figlio 25enne Francesco aveva allacciato rapporti sentimentali, ma per la quale manifestava interesse anche Antonio Prostamo, presunto esponente dell’organizzazione criminale imperante a San Giovanni di Mileto.
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