Catanzaro, Crotone, Vibo

Venerdì 18 Ottobre 2024

Vibo e la Costa degli Dei: il turismo che non decolla tra incapacità e approssimazione

L'ennesima estate fatta di rimpianti e di occasioni sprecate per il turismo in Calabria? Sembrerebbe proprio di sì. E il riferimento va, in questa sede, soprattutto alla provincia di Vibo Valentia. La provincia con il più alto tasso turistico a livello regionale, la provincia in cui c'è la maggiore ricettività in termini di posti letto, la provincia in cui (anche secondo un'indagine recente di Sky Tg24) figurano sei delle dieci spiagge più belle della Calabria. Luoghi incontaminati, bellezze incredibili che la natura ha regalato, ma che rimangono negli anni, nella maggior parte dei casi, l'unico elemento in grado di catalizzare le presenze turistiche italiane e straniere nel Vibonese. Questo, si badi bene, non vuole essere l'ennesimo allarme che viene lanciato, l'ennesimo piangersi addosso, l'ennesima critica ad un sistema che non funziona. E', piuttosto, e proveremo a dimostrarvelo con i fatti e le evidenze empiriche da qui in avanti nei prossimi giorni con servizi video e reportage, l'ennesima presa d'atto di un motore che è pronto ad andare a mille all'ora e che invece si ingolfa di qua e di là senza riuscire a fornire una spinta forte, diretta e costante.

Un territorio abbandonato a sè stesso

La Costa degli Dei, il tratto di 50 km circa che si estende da Pizzo a Nicotera, è il paesaggio più suggestivo, quantomeno del Sud Italia, insieme alla penisola sorrentina. Un percorso che si dipana lungo nove comuni: Pizzo, Vibo Valentia, Briatico, Zambrone, Parghelia, Tropea, Ricadi, Joppolo, Nicotera. Un territorio ad altissima vocazione turistica, ma che vive di criticità irrisolte con alcune problematiche affrontate e mai risolte e con altre mai prese in considerazione a livello sistemico per cercare di elevare la qualità di un'offerta turistica consona al valore di questo angolo incontaminato di Calabria. L'emblema di un territorio degradato e sofferente che offre il quadro di un malato cronico è la ormai atavica situazione della strada ex SS 522 che da Pizzo porta a Tropea. Da quando non è più sotto l'egida dello Stato e dell'Anas, questa arteria così strategica ed importante è rimasta abbandonata a sè stessa sia sotto il profilo dell'ordinaria amministrazione, sia sotto il profilo della progettazione di investimenti (anche solo riguardo al profilo dell'abbellimento del paesaggio). Ma ci sono anche altre arterie, che in provincia di Vibo rivestono un'importanza notevole in estate, che sono lasciate nel più completo abbandono. Due le situazioni più allarmanti: la Sp 11 Vibo Valentia-Triparni-Porto Salvo e la Sp 82/A Bivio S.Marco - Favelloni - Sciconi - Conidoni - SS 522. Si tratta di due arterie ultra trafficate nei mesi estivi, due strade che portano al mare dalla città capoluogo e dall'entroterra limitrofo al capoluogo nella zona Sud.

Il fallimento della politica locale e regionale

E mentre l'estate è entrata di fatto nel vivo, ci si interroga sulle mancanze della politica regionale e locale. Partiamo da un primo presupposto: la gestione della ex SS 522 non può essere data chiavi in mano alla Provincia di Vibo Valentia. Un ente troppo debole, economicamente e non solo, per poter pensare di poter offrire quantomeno una risposta dignitosa rispetto ai tanti problemi di questa arteria che dovrebbe rappresentare il fiore all'occhiello di questa Provincia. La gestione di questa strada deve tornare all'Anas, oppure bisogna mettere nelle condizioni l'ente Provincia con risorse importanti stabilite di anno in anno per poter programmare un'adeguato calendario dei lavori per quanto riguarda il ripristino e l'adeguamento del manto stradale e del decoro. Per farlo, oltre alle risorse, occorre che l'ente Provincia sia supportato in maniera proficua e costante. e non a macchia di leopardo, da Calabria Verde, piuttosto che da un altro ente che possa velocizzare e migliorare le qualità delle prestazioni offerte. In questo senso, e anche per molto altro, ci si attendeva anche la nascita del Consorzio Costa degli Dei: un'idea partorita qualche anno fa dal deputato Giuseppe Mangialavori, uno strumento ora in mano ai nove comuni che fanno parte della Costa degli Dei, ma che è rimasto ancora ad oggi lettera morta.

Non ci si può accontentare del solo decespugliamento a metà luglio

Da qualche giorno si vedono operai in giro a decespugliare alcuni tratti di strada tra le più importanti del territorio. Qualcosa è stato fatto, ma è troppo poco per una provincia che ambisce a vivere di turismo e che ha enormi potenzialità per presentarsi all'occhio del turista e del residente con un volto ben diverso. Non ci si può accontentare che bivii, siepi, cunette e altro ancora siano semplicemente decespugliati lasciando a terra le erbacce e i canneti e lasciando a terra una quantità industriale di rifiuti gettati nel tempo dall'incivile di turno.

Un pugno nell'occhio: il bivio sulla SS 18 all'incrocio con la Sp 17

Siamo in un punto strategico della provincia di Vibo. Il bivio tra la SS18 e la Sp 17 a Ionadi, comune alla periferia Sud della provincia e della città di Vibo Valentia. In questi giorni è stato effettuato per ben due volte un decespugliamento che ha però lasciato sulla strada erbacce, rifiuti e i resti di semafori che giacciono imperterriti da anni senza che nessun ente abbia avuto il coraggio di toglierli in attesa che vengano effettuati i lavori di ammodernamento con la previsione di una rotatoria con l'obiettivo di rendere più sicura l'area (siamo di fronte ad un incrocio trafficatissimo tra Vibo e Mileto e tra la strada che porta a Monteporo e Tropea). Il degrado che avvolge questo luogo è uno dei peggiori, se non il peggiore, biglietti da visita che si può offrire a chi viene a visitare la nostra terra.

Ci è rimasto solo il mare: una provincia off-limits per la fascia d'età 18-30 anni

Quali attrazioni offre la Costa degli Dei oltre il mare e i paesaggi incontaminati? Poco o nulla: pur con il rispetto verso tanti imprenditori che hanno avviato un percorso virtuoso cercando di fare il possibile in un contesto ancora troppo povero, il dato di fatto che emerge ancora una volta è che la provincia di Vibo non fornisce alcuno appeal, in modo ancora più accentuato per la fascia d'età 18-30 anni. Rispetto al passato non ci sono discoteche e/o punti di ritrovo che consentano di incuriosire i giovani, magari con qualche evento che porti in queste zone personalità di rilievo nazionale ed internazionale. Rispetto al passato sono venute meno anche delle storiche discoteche che hanno rappresentato la storia di questo territorio. Finita la giornata al mare nelle 5-6 spiagge più belle (Paradiso del Sub a Zambrone, Isola a Tropea, Michelino a Parghelia, Baia di Riaci a Ricadi, Grotticelle a Capo Vaticano), la Costa degli Dei offre, tranne qualche rara eccezione, solo un coacervo di ristoranti e pizzerie e molto spesso con costi in fortissimo aumento e con una qualità del prodotto non sempre in linea con il prezzo praticato.

Ci è rimasto solo il mare: una provincia off-limits per i grandi eventi musicali

Vibo è l'unica provincia della Calabria a distinguersi negativamente per la mancata presenza di concerti e di artisti di spessore. Non ci sono luoghi adatti e non ci sono le condizioni per poter fungere da attrattore di grandi eventi a differenza di quanto avviene a Roccella Ionica, sul Tirreno e Ionio Cosentino, nel Crotonese, a Soverato, a Reggio e in alcune zone del Reggino tirrenico (vedi la tappa dell'Rds Summer Festival a Palmi fra qualche giorno). Nulla di nulla. Eppure la Costa degli Dei avrebbe la possibilità di connotarsi in una zona ben specifica e strategica come polo di attrazione di grandi eventi. A pochi passi dallo svincolo di Pizzo della A2 c'è una larga fetta di territorio e di spiaggia che aspetta solo di essere messa nelle condizioni di ospitare serate memorabili. Una politica cieca finora ha soprasseduto: vediamo cosa accadrà da qui in avanti, in attesa di tempi migliori.

Il caso della stazione di Vibo Valentia-Pizzo

Chi arriva in treno nella principale stazione della provincia di Vibo Valentia ha davanti uno scenario non proprio edificante. E meno male che sono stati effettuati, ma non completati, i lavori di ristrutturazione. Una sala d'attesa, poi il nulla cosmico. Non c'è un bar, non c'è un info point: non c'è nulla. E ora ad aumentare i disagi in piena estate ulteriori lavori di ammodernamento nel piazzale esterno.

Non tutto è però buio: cosa va

C'è però anche qualcosa di buono in questa tanto bistrattata Costa degli Dei e proveremo a raccontarvelo, al pari delle criticità enucleate in precedenza, nei prossimi giorni. E' la narrazione di persone, operatori turistici e culturali che si sono dati da fare, che non si sono lasciati travolgere dall'assuefazione e dalla narrazione del brutto. C'è chi ha investito nel racconto di una Calabria e di una provincia di Vibo diversa mettendo in risalto le potenzialità del territorio sia sotto il profilo artistico-culturale che enogastronomico. Onore al merito a chi combatte giorno dopo giorno in un contesto assai difficile dove ancora il refrain è quello di badare al proprio orticello, anzichè cercare di ragionare in un'ottica sistemica che guardi all'interesse collettivo e al bene comune. Ci sono poi, ad esempio, le bandiere blu di Tropea (ormai consolidata) e Parghelia (la new entry di quest'anno) a connotare ancora più positivamente un territorio vituperato e abbandonato. Seguiteci nei prossimi giorni nel racconto delle criticità, ma anche delle cose belle che fanno parte di questa splendida realtà che è la Costa degli Dei.

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