Da una parte mare verde, seppur conforme, e dall’altra controlli intensi a carattere di depurazione. Nel mezzo, i bagnanti ed i titolari degli stabilimenti che da giorni tengono “chiusi” gli ombrelloni. La colorazione verde che si addensa fino a tre metri dalla battigia di alcune spiagge napitine continua a suscitare indignazione; tuttavia dalle analisi dell’Arpacal si registra conformità. Negli ultimi giorni, il fenomeno sta caratterizzando lo specchio acqueo di località San Giorgello, proprio dove ci sono i villaggi turistici, e nei pressi di Colamaio: «Uno spettacolo mortificante», rilevano molti bagnanti, alcuni dei quali utilizzando termini più coloriti e toni alquanto accesi, forse proporzionali alla cocente delusione. «In prossimità della riva, anche quest'anno è presente una fascia verdastra, con bollicine bianche e maleodoranti; una realtà che si ripete con puntualità ogni estate. A chi tributare - il punto di domanda - oneri e responsabilità?». Tantissime le lamentele, specie di chi in zona ha la casa di vacanza o ha investito risorse economiche (col rischio di non riuscire ad ammortizzarle; tant’è che oggi, su centinaia di ombrelloni e sdraio, si riesce ad aprirne poche unità). La tutela del mare continua ad essere al centro dell'attenzione e, soprattutto chi viene in vacanza nel Vibonese, va sempre in cerca di garanzie. Tuttavia la colorazione verdastra nel tratto San Giorgello/Colamaio sarebbe da imputare ai pigmenti di una microalga. Come detto, i parametri sanitari sono conformi e privi di contaminazione fecale… piuttosto è stata accertata la presenza della Pyramimonas: «L'anomala colorazione - spiega il biologo marino dell’Arpacal Francesco Cicero - è dovuta alla presenza di concentrazioni molto elevate (boom algale) di Pyramimonas spp: microalga non tossica, organismo unicellulare, di colore verde e dalla forma ovoidole o piramidale, provvista di 4 flagelli apicali che le conferiscono motilità elevata».