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Mare sporco a Lamezia, esposto in Procura. La costa è diventata «impraticabile»

L’associazione “Pinetamareinsieme” chiede che venga aperto un fascolo. L’Arpacal insiste: «Gestione sbagliata dei rifiuti da vegetazione»

Alga o non alga, il mare delle coste lametine è difatti impraticabile da bagnanti, turisti e cittadini, e nel mentre ritornano a intervalli regolarissimi l’annoso dibattito sull’inquinamento, le numerosissime segnalazioni, i comunicati tonanti da politica, enti e associazioni, le note ufficiali della Regione – vedi Arpacal – tentano di rassicurare almeno su uno strenuo lavoro di vigilanza e di analisi delle acque che, fino a prova contraria, continuano a restituire dati inerenti la presenza massiccia di alghe in piena fioritura e, cosa che dovrebbe far riflettere maggiormente, una «gestione sbagliata dei rifiuti da vegetazione, che nelle acque giungono probabilmente dai corsi d’acqua dopo un processo di triturazione presentando alle foci aggregazioni di vegetazioni e plastiche».

Anche sui social di Mare Pulito – la no-profit sempre molto attiva alle nostre latitudini su tutela delle acque e sensibilizzazione ecologica – si fa riferimento ai prelievi degli ultimi giorni presso le coste lametine e – sebbene manchi una comunicazione ufficiale sul sito di Arpacal – si fa specifico riferimento alla «eccezionale proliferazione dell’alga non tossica Pyramimonas, alga che a determinate temperature dell’acque e dell’aria, produce un pigmento verde per effetto della fotosintesi clorofilliana. Il fenomeno» continua il post di Mare Pulito «sarebbe riconducibile all’afflusso di nutrienti da terra, che funzionano come una sorta di concime per le alghe, determinando la loro fioritura e la produzione di colore verdastro, reso più visibile nel Golfo di Sant’Eufemia dalle correnti».

Intanto, la portavoce dell’associazione “Pinetamareinsieme” Anna Rosa ha annunciato come il presidente del sodalizio, Carlo Isabella, ha inoltrato per il secondo anno un esposto-querela contro ignoti, indirizzato alle Procure di Lamezia Terme e Vibo Valentia. «Il nostro mare - ha detto Anna Rosa - si caratterizza per acque limacciose, verdastre, maleodoranti, che in alcune zone si presentano sin dalle prime ore del mattino. La tragica situazione è attestata quotidianamente da bagnanti, impossibilitati a bagnarsi. C’è da chiedersi, a questo punto, cosa sia stato realmente fatto, quali interventi strutturali siano stati messi in atto dalla politica».

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