Scatta la proroga di cinque anni del giudizio di compatibilità ambientale per il progetto dell'Eni Rewind che prevede la realizzazione dei depositi preliminare D15 e di trattamento D9 dei rifiuti derivanti dalla bonifica del Sito di interesse nazionale di Crotone prima che questi vengano smaltiti. Così ha deciso la Regione che ha accolto la richiesta della società del gruppo Eni di prolungare la validità del provvedimento di Valutazione di impatto ambientale e di Autorizzazione integrata ambientale per gli interventi che sono propedeutici per la rimozione delle due discariche fronte mare, ex Pertusola ed ex Fosfotec, comprese nell'area industriale dismessa di Crotone. Due i motivi che sono stati alla base dell'istanza di proroga presentata dalla multinazionale a maggio scorso: da un lato c'è il parziale completamento delle opere che vennero autorizzate nel 2019 dalla Cittadella di Catanzaro, in quanto sono stati ultimati solamente i lavori per il deposito preliminare D15 per le scorie non contenenti Tenorm che è radioattivo; dall'altro il fatto che sia rimasta «invariata tutta la vincolistica - aveva fatto sapere l'impresa di Stato - connessa con la tutela del territorio, del paesaggio e delle aree naturali protette».