L'incidente mortale che ha coinvolto Martina Guzzi a Catanzaro ha rivelato un grave problema legato al malfunzionamento dell'airbag della Citroën C3 che stava guidando. L'airbag difettoso, prodotto dalla Takata, ha rilasciato un corpo metallico ad alta velocità durante l'urto, causando ferite simili a quelle da arma da fuoco. Questo difetto ha già causato numerosi incidenti mortali e feriti in tutto il mondo, portando alla bancarotta della Takata nel 2017.
Martina, prossima alla laurea in Lettere, è morta il 28 maggio in uno scontro frontale. Il suo ragazzo aveva ricevuto un richiamo per il difetto dell'airbag e aveva contattato la casa automobilistica senza ricevere risposta. La relazione preliminare, redatta dai consulenti della procura di Catanzaro, accusa l'airbag difettoso come causa della morte di Martina. Se confermata, come riportato dal Corriere della Sera. sarebbe la prima vittima italiana di questi airbag pericolosi, che hanno già causato 27 morti e 400 feriti negli Stati Uniti. La famiglia della ragazza è assistita dalla Gesigroup.
Il malfunzionamento ha coinvolto milioni di veicoli di vari marchi automobilistici, costringendo molte case automobilistiche a ritirare i loro prodotti. In particolare, Citroën ha richiamato 600 mila veicoli C3 e DS3 prodotti tra il 2009 e il 2019. Questi richiami sottolineano la gravità e l'ampiezza del problema degli airbag Takata, che continua a rappresentare un rischio significativo per la sicurezza dei conducenti di tutto il mondo.
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