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Sciolto per 'ndrangheta il Comune di Stefanaconi: oggi si insedia la commissione prefettizia

Salvatore Solano è stato condannato ad un anno per il reato di corruzione elettorale (quale ex presidente della Provincia) in concorso con il cugino Giuseppe D’Amico, quest’ultimo condannato a 30 anni per associazione mafiosa e narcotraffico.

Salvatore Solano

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, alla luce degli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata che compromettono il buon andamento dell’azione amministrativa, ai sensi dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ha deliberato lo scioglimento dei Consigli comunali di Stefanaconi (VV) e di Calvi Risorta (CE) e l’affidamento della gestione dei due comuni, per diciotto mesi, a due commissioni straordinarie.

Si insedierà stamani la Commissione prefettizia che reggerà le sorti del Comune di Stefanaconi, in provincia di Vibo Valentia. La terna commissariale sarà composta da due viceprefetti e da un funzionario economico finanziario e resterà in carica 18 mesi, prorogabili di ulteriori 6.

L’amministrazione del sindaco Salvatore Solano, già presidente della Provincia di Vibo, sostenuto da Forza Italia, si era insediata il 14 giugno 2022 (al suo secondo mandato), mentre l’invio della Commissione di accesso agli atti da parte del prefetto di Vibo, Paolo Giovanni Grieco risale a settembre 2023. Il primo dicembre 2023 Salvatore Solano è stato condannato ad un anno per il reato di corruzione elettorale (quale ex presidente della Provincia) in concorso con il cugino Giuseppe D’Amico, quest’ultimo condannato a 30 anni per associazione mafiosa e narcotraffico.

Nelle motivazioni della sentenza - depositate nel maggio scorso - i giudici sottolineano che «le intercettazioni denotano l’affinità emotiva tra Solano e gli ambienti della criminalità organizzata, oltre a certificarne la piena consapevolezza in ordine alla caratura criminale di Giuseppe D’Amico e alle modalità con cui avrebbe procacciato i voti.

La responsabilità di Solano si ricava anche da un’intercettazione del 2018 da cui emerge che Solano riceveva dal sindaco di Capistrano Marco Martino una fotografia ritraente la scheda elettorale, vergata con la preferenza accordata al candidato Solano». Il Comune di Capistrano è stato sciolto lo scorso anno per infiltrazioni mafiose.

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