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L’odissea di un paziente finita (bene) al Pronto soccorso di Soveria Mannelli

Ospedale di Soveria Mannelli

Ancora una volta il Pronto soccorso dell’ospedale del Reventino fa in modo di meritarsi il plauso di chi usufruisce dei suoi servizi e soprattutto dichiara che, in sua assenza, un serio problema di salute personale o di un familiare avrebbe potuto trasformarsi in dramma. È il Comitato pro ospedale del Reventino, un movimento spontaneo di cittadini che si è fatto portavoce delle esigenze sanitarie dell’area interna del Reventino-Savuto, a raccogliere quella che è un’ulteriore testimonianza a conferma dell’indispensabilità di questo Pronto soccorso che ha salvato tante vite e anche contribuito a decongestionare quelli, fin troppo affollati, delle città più vicine.
Il racconto della persona che si è occupata di un paziente, molto probabilmente un congiunto, subito dopo che questi aveva accusato un malore di una certa entità, ha – a tratti – dell’incredibile. Col paziente accanto e con i propri mezzi, si è diretta in prima battuta a Lamezia Terme, ritrovandosi però in una sala d’attesa stracolma, con almeno una cinquantina di persone speranzose di poter essere visitate finalmente da un dottore. Ma il medico di base le aveva suggerito un intervento tempestivo, eventualità che, a suo dire, nonostante la documentazione medica che ne attestasse l’urgenza, a Lamezia non veniva nemmeno presa in considerazione.

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